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Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2

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Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2 Empty Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2

4/5/2018, 12:51
C'è qualcuno che sa spiegarmi in maniera semplice le "Differenze" che esistono tra un DAC, che usa una Tecnologia ad Integrati, tipo Sabre, e quelli con tecnologia R-2R. E come queste 2 tecnologie, si differenziano nella resa musicale finale


Grazie.
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Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2 Empty Re: Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2

4/5/2018, 14:30
Capisco che non è semplice da spiegare, ma avendo già in casa 3 DAC tradizionali, come Weiss DAC-202, EAM Labs D-101 e un Apogee DAC192, volevo capire, che differenze potrebbero esserci con un Denafrips Terminator o Audio-gd R-2R 7HE o un MSB!!!. Per esempio Io sono soddisfattissimo di quello che ho e che si interfacciano in maniera semplice con i miei Mac, ma in futuro volendone sostituire uno, su quale Tecnologia conviene andare???
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4/5/2018, 16:15
Bisogna distinguere due aspetti del tutto indipendenti:

1) utilizzo di componenti discreti;
2) tipologia di dac.

Entrambe le cose incidono sulla qualità del risultato, ma quello che incide di più è la tecnologia di conversione. Da un lato abbiamo tutti i convertitori basati su chip di tecnologia moderna, che sono delta-sigma a 1 bit (o con pochi bit, come Sabre), dall'altra abbiamo i convertitori multibit, i quali a loro volta si possono suddividere in R2R (con reti di resistenze) oppure con generatori di corrente calibrati per mezzo di commutazione ad alta frequenza (TDA1541). Quest'ultima tecnologia rende il TDA1541 del tutto unico nel panorama dei dac, in quanto di per se' abbastanza immune alla imprecisione dei componenti (resistenze) necessari alla conversione, nonostante sia un multibit.

Il problema era proprio quello, in passato: quello di garantire una bassa distorsione in fase di conversione. Ma con i dac R2R ciò richiedeva un'alta precisione delle resistenze utilizzate, e ciò faceva inevitabilmente aumentare i costi: sarebbe stato impossibile a suo tempo imporre la diffusione di uno standard come il CD senza una soluzione a questo problema. Philips, che aveva tutto l'interesse a far sì che il CD diventasse il supporto di massa per la musica digitale, era consapevole dell'enorme sfida da affrontare, e allora sfruttò il lavoro degli ingegneri di Signetics, che produceva il TDA1540, il primo chip dac con prestazioni sufficienti da poter essere usato in ambito hi-fi. La Philips (proprietaria di Signetics dal 1975) pensò subito di migliorare il 1540 (che era a 14 bit) e iniziò a produrre il TDA1541, che internamente incorporava non uno, ma due dac a 16 bit, in modo che un chip fosse sufficiente per un apparecchio stereofonico.  

Questo pezzo di storia ci fa capire che in passato, chiunque avesse voluto produrre un dac dalle buone prestazioni adatto per il mercato consumer aveva come problema principale quello di abbattere le difficoltà di produzione, e insieme garantire un'affidabilità nel tempo degli apparecchi venduti. Il TDA1540/41 fu la risposta a questo problema, e Philips dominò il mercato dei lettori CD per almeno venti anni, non solo producendo le sue macchine, ma fornendo anche il chipset alle altre aziende. Philips e Sony, detentori del brevetto sul CD, diventarono i leader del settore.

Stop. L'evoluzione finalizzata alla qualità di riproduzione per i dac finisce lì. Da quel punto in poi, ogni passaggio successivo fu incentrato nella riduzione dei consumi energetici, nella riduzione dello spazio, e soprattutto nella riduzione dei costi. Per tutto questo, il multibit non andava più bene.

Per mantenere ottime prestazioni abbattendo i costi si doveva facilitare il processo produttivo, ma ciò non era possibile con la tecnologia bipolare (e costosa) su cui era basato il TDA1541, e per questo si passò alla tecnologia CMOS.

Il passaggio a 1 bit fu vantaggioso perchè potevano essere prodotti chip in maniera più economica, in quanto la precisione non era più necessaria. Quello che Philips fece a livello di resistenze con il dynamic element matching, fu portato all'estremo con l'eliminazione dei bit. Il concetto vincente fu quello di usare un solo bit aumentando nel contempo la frequenza di campionamento. Non era necessaria la precisione di alcuna resistenza, ma l'unico bit era costretto a cambiare stato milioni di volte al secondo, generando tutta una nuova serie di problemi che prima non esistevano.

I primi lettori CD ad un solo bit (bitstream) durarono poco sul mercato. Ben presto ci si rese conto che un dac con davvero un solo bit faceva un po' schifo, dato l'alto livello di spurie ad alta frequenza generato. Immaginate uno switch che per generare tutti i livelli di tensione necessari per riprodurre un segnale audio debba "vibrare" a frequenze elevatissime per ciascun livello. Non si trattava più di una conversione effettiva (come nel multibit), ma di una modulazione. In questo caso, la grandezza modulata è la durata del bit nel suo stato "uno". Grossolanamente, una Pulse Width Modulation (PWM).

Quindi in un dac delta sigma che succede? Succede che il simbolo PCM in ingresso (ad esempio proveniente da una linea I2S), che rappresenta un dato livello del segnale analogico, è convertito in una serie di impulsi. La durata di questi impulsi determina il livello analogico di uscita. In un normale multibit, la teoria del campionamento ci dice che la frequenza deve essere almeno il doppio della massima frequenza del segnale: nel caso dell'audio quindi abbiamo circa 40 KHz (44.1 KHz dello standard CD).

Poichè abbiamo a che fare con un solo bit, la frequenza deve essere molto più alta: per 16 bit di risoluzione la teoria dice che, nel caso di un segnale PWM a 1 bit la frequenza dovrebbe essere di 65535 * 44100 = 2890093500 Hz, ovvero una frequenza nella banda delle comunicazioni cellulari, 2.89 GHz, un po' alta per essere gestita da un dac consumer...

Un dac delta sigma tipicamente lavora con un oversampling di 256 o 512, il che permette di raggiungere 8 o 9 bit di risoluzione effettiva. Gran parte della risoluzione è oscurata dall'enorme quantità di rumore di quantizzazione generata. E allora come possono arrivare a 16, 18 o addirittura 24 bit di risoluzione? La parolina magica è: noise shaping. Tramite la tecnica del noise shaping (per la cui spiegazione quantitativa occorre scomodare la matematica di un certo livello) si sposta gran parte del rumore fuori banda audio. Il rumore insito nella conversione c'è sempre, ma spostato oltre i 20 KHz e quindi inudibile. Come avviene questo "trucco" è in parte un segreto dei costruttori di chip dac, ma una cosa è certa: il risultato non è così appagante, sia alle misure (per via del rumore di quantizzazione) che all'ascolto. Per molto tempo i chip delta sigma furono considerati non all'altezza, ma poi arrivarono i modulatori "multilevel" delta sigma che cambiarono le carte in tavola.

Ebbene sì: i multilevel delta sigma non sono altro che dei multibit incastrati nel cuore di un modulatore di clock con noise shaping. A partire da 2 bit (4 livelli) un delta sigma può avere un noise shaping meno aggressivo e quindi suonare meglio. Oggi siamo arrivati a 6 bit e oltre, come il PCM1792 che addirittura combina un multi level delta sigma con un ulteriore multibit in corrente... effettivamente un ibrido.

Tutto ciò ci fa venire un sospetto... se i produttori di dac delta sigma mettono un po' di multibit nei loro chip per farli suonare meglio, sarà forse perchè un multibit suona effettivamente meglio di un delta sigma?

Basta guardare i segnali in uscita dal chip:

1 bit delta sigma, DSD o SACD:

Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2 1-bit_10

3 bit multi-level delta sigma:

Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2 3-bit_10

il caro, vecchio 16 bit:

Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2 16-bit13

lol!

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4/5/2018, 18:16
Alex...complimenti, hai fatto una lezione universitaria, con semplicità e di facile apprendimento. Per te allora se ho ben capito, è ancora validissimo il TDA 1541 a 16 Bit, rispetto ad un Chip Sabre o alla tecnologia 2R2???
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4/5/2018, 21:19
best5656 ha scritto:Alex...complimenti, hai fatto una lezione universitaria, con semplicità e di facile apprendimento. Per te allora se ho ben capito, è ancora validissimo il TDA 1541 a 16 Bit, rispetto ad un Chip Sabre o alla tecnologia 2R2???

Il divario e la scelta è tra i chip delta sigma (tutti quelli moderni, compreso il Sabre) e i multibit (R2R o meno). Oggi ci sono multibit commerciali di costo ragionevole (Metrum Acoustics, Schiit, e altri) e si può scegliere pure di avere il filtro digitale oppure far lavorare il dac in modalità NOS. Tra multibit e delta sigma io non avrei dubbi e andrei sui primi, possibilmente NOS.







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5/5/2018, 02:08
bandAlex ha scritto:Bisogna distinguere due aspetti del tutto indipendenti: .................
[cut...]

Non mi conoscete.. e' da tanto tempo che seguo il forum silenziosamente,
e ogni volta che leggo i post tecnici di Alex mi rendo conto di trovarmi
davanti ad un VERO Esperto, e non uno dei tanti "superesperti" (notare la
lettera minuscola) che in rete ci riempiono delle loro verita' assolute, senza
pero' supportarle con nessun tipo di spiegazione o approfondimento.

best5656 ha scritto:Alex...complimenti, hai fatto una lezione universitaria, con semplicità e di facile apprendimento............
Quoto best5656... Questa e' una lezione universitaria, e io mi tolgo il cappello.

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5/5/2018, 08:21
È per questo che siamo qui e non da altre parti.
Benvenuto Proteo e magari raccontaci un po' di te.
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5/5/2018, 11:22
Da quando sono entrato a far parte di questa "Comunita", ho avuto ben chiaro che il "Condottiero" era persona di alta integrità morale, in primis, oltre che un validissimo professionista, sul campo. Io purtroppo mi definisco un utilizzatore finale, nel Mondo dell'Hi-Fi ed ora di Cuffie, ma non ho le basi per realizzare i Progetti di cui qui si parlano, ma so' bene ascoltare e dare dei giusti giudizi su ciò che ascolto.
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5/5/2018, 21:48
Mi unisco ai complimenti, grande spiegazione, se ho capito (quasi) tutto io vuol dire che sei molto bravo.  Grazie


Ho una domanda anche io, puoi spiegare come funziona questo? Dai che puoi  grande sorriso
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6/5/2018, 08:46
rispetto alle differenti tecnologie di conversione illustrate sopra, la tecnologia proprietaria della NAD chiamata Direct Digital è qualcosa di diverso? 

nella presentazione del dac M51 NAD afferma di utilizzare un processing engine invece di un digital-to-amalog converter.


https://nadelectronics.com/en_EU/product/m51-direct-digital-dac/
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6/5/2018, 14:43
Condivido in toto, suono molto naturale e analogico con Metrum. Inoltre con  l'introduzione dei nuovi moduli a 24 bit sono migliorati notevolmente microdettagli, soundstage e profondità della scena.
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6/5/2018, 17:43
Quale Metrum?
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6/5/2018, 18:19
Da Musette ad Adagio trovi la stessa firma sonora. Ma la tecnica di correzione "NOS forward corrected dac" è utilizzata a partire dal Menuet all' Adagio. 
Il risultato di questa tecnica è un palcoscenico molto profondo e più ampio con maggiori informazioni di livello più basso.  
Da un punto di vista tecnico, il raddoppio dei moduli dac non ti dà la doppia qualità, quindi da Menuet a Pavane non è un grande miglioramento. 
Questo ancor prima dell' introduzione dei nuovi moduli Transient dac two che hanno raddoppiato ulteriormente la rete di resistenze in parallelo e raggiungono i 24 bit reali. Questi nuovi Transient hanno anche il modulo di correzione FPGA nel loro interno.
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6/5/2018, 19:14
Proteo ha scritto:Non mi conoscete.. e' da tanto tempo che seguo il forum silenziosamente,
e ogni volta che leggo i post tecnici di Alex mi rendo conto di trovarmi
davanti ad un VERO Esperto...

Grazie a tutti...  flowers

Scusate l'assenza, ma sapete... dovevo terminare un amplificatore.  grande sorriso

ivanouk ha scritto:Ho una domanda anche io, puoi spiegare come funziona questo? Dai che puoi  grande sorriso

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grande sorriso grande sorriso grande sorriso grande sorriso

massimo1974 ha scritto:rispetto alle differenti tecnologie di conversione illustrate sopra, la tecnologia proprietaria della NAD chiamata Direct Digital è qualcosa di diverso?

nella presentazione del dac M51 NAD afferma di utilizzare un processing engine invece di un digital-to-amalog converter.

Non conosco quel dac e ovviamente non so nulla della tecnologia impiegata da NAD, ma su quel sito leggo questo:

Running at 108MHz, the M51 resamples the incoming pulse code modulated (PCM) signal and converts it to a pulse width modulation signal (PWM) with a sampling rate of 844kHz.

Quindi il loro M51 ricampiona il PCM in ingresso e poi lo converte in un segnale modulato PWM (come dicevo nel post precedente, assimilabile a quanto fanno i normali dac delta-sigma). Praticamente questi prendono il PCM e lo trasformano in un... DSD, che l'ascoltatore lo voglia o meno. E' una features, perchè dovrebbe poter essere disabilitata? grande sorriso

La mia impressione è che ci sia la tendenza, per macchine di alto livello che non dirottino direttamente sul multibit, di abbandonare il classico chip delta-sigma sostituendolo con elaborazioni più complesse, effettuate da DSP, che fanno praticamente la stessa cosa di un delta-sigma. Ogni produttore ci mette del suo a livello di conversione, di filtro digitale, il limite è dettato solo da quanta complessità si accetta in fase progettuale e dalla potenza di elaborazione del DSP. Il mio dubbio è: tutte queste elaborazioni, alla fine, riescono ad ottenere, con la forza bruta della potenza di calcolo, un risultato sonoro superiore, passando per le forche caudine di una modulazione PWM? Vista la complessità del tutto, non conviene a questo punto affrontare l'imprecisione di un multibit e cercare di risolvere quella?

Naturalmente ciò non toglie che questo NAD andrebbe ascoltato e confrontato con un multibit prima di poter dire se l'obiettivo è raggiunto.

Di NAD ascoltai a suo tempo il suo D-1050, e mi lasciò piuttosto freddo, per usare un eufemismo.
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7/5/2018, 09:31
Credo che la risposta stia nel fatto che la potenza di calcolo costa sempre meno e che il SW di fatto e' 'gratis' (diciamo cosi'), risolvere a livello HW l'imprecisione dei multbit evidentemente ha dei costi che non ripagano. Anche perche' va aggiunta all'equazione l'idiozia dei formati HiRes Mega (DSD128, 384Khz ecc): sbandierare il supporto del proprio DAC a tali idiozie porta un ritorno economico, e non si può, per questa deformazione intellettualmente disonesta, non incolpare soprattutto la gentaglia giornalistica che tiene il bordone al marketing (il quale fa solo il suo mestiere). Certo le soluzioni ci sarebbero, avendo la prospettiva di una consistente massa disposta a pagare, come poteva essere ai tempo del 1541, ma oggi qui prodest? come si diceva una volta. Per dire che forse non e' cosi anomalo che non convenga a questo punto. Almeno credo che possa essere queste le motivazioni.IMHO
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7/5/2018, 21:53
fstiffo ha scritto:Credo che la risposta stia nel fatto che la potenza di calcolo costa sempre meno e che il SW di fatto e' 'gratis' (diciamo cosi'), risolvere a livello HW l'imprecisione dei multbit evidentemente ha dei costi che non ripagano.

E' assolutamente così.

Anche perche' va aggiunta all'equazione l'idiozia dei formati HiRes Mega (DSD128, 384Khz ecc): sbandierare il supporto del proprio DAC a tali idiozie porta un ritorno economico, e non si può, per questa deformazione intellettualmente disonesta, non incolpare soprattutto la gentaglia giornalistica che tiene il bordone al marketing (il quale fa solo il suo mestiere).

Applausi. Vorrei averlo scritto io così bene, chiaro e forte. wow

Certo le soluzioni ci sarebbero, avendo la prospettiva di una consistente massa disposta a pagare, come poteva essere ai tempo del 1541, ma oggi qui prodest? come si diceva una volta. Per dire che forse non e' cosi anomalo che non convenga a questo punto. Almeno credo che possa essere queste le motivazioni.IMHO

E' un cane che si morde la coda. Non conviene perchè gli appassionati, stavolta d'accordo con la massa, associano a un numero più alto di bit e di hertz una qualità maggiore, come è successo con i pixel in campo fotografico fino a qualche tempo fa. E all'industria questo fa gioco, perchè aumentare le frequenze oggi, in un mondo dove tutto è digitale, è abbastanza semplice, le competenze e il silicio non mancano di certo. Se poi si può associare qualche nuova sigla con cui far lavorare l'immaginario collettivo, come DSD o SACD, ancora meglio.
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9/5/2018, 14:48
password ha scritto:È per questo che siamo qui e non da altre parti.
Benvenuto Proteo e magari raccontaci un po' di te.

Ti ringrazio per il benvenuto, non avendo trovato una sezione per le presentazioni
non l'avevo ancora fatto.
Ho appena rimediato: Link

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13/5/2018, 19:21
Non avendo competenze tecniche che supportino le seguenti argomentazioni, il mio intervento è puramente filosofico e questa discussione sui DAC mi ricorda l'eterna diatriba vinile vs. CD.
Dal punto di vista tecnico ( leggasi misure ), neppure il più talebano sostenitore dei vinili può affermare che  il disco sia migliore del CD. 
Si escludono aspetti legati al piacere di un determinato ascolto, il senso del collezionismo ed altre considerazioni feticiste.
Ora si ripropone il tema multibit vs Delta/Sigma.
Il teorema di Nyquist-Shannon non è in discussione e quindi teoricamente il multibit è la morte sua.
Tuttavia le tre immagini pubblicate nella prima risposta non dicono tutto. Ognuna presenta del rumore. A quale frequenza? Come viene eliminato? Com'è la stessa misura dopo il filtro all'uscita dei rispettivi apparecchi ? 
E' verò che l'industria tende a ottimizzare. Si lavora sulle dimensioni: il Sabre lo trovi sui cellulari mentre il TDA 1541 fà un po' di più fatica ad entrarci, sul processo produttivo: quindi ottimizzazione dei processi e dei costi.
Però non dimentichiamo che anche la qualità nel lungo periodo ne ha sempre beneficiato.

Quando si muovono forti investimenti da parte dei colossi in una determinata direzione c'è da aspettarsi chei il risultato finale veda favorito il Delta/Sigma e ipotizzo, sottolineo ipotizzo, che la scelta del multibit sia solo un modo da parte di alcune case produttrici per differenziarsi commercialmente. 
Anche questo è marketing.
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13/5/2018, 19:48
@supertrichi non posso essere piu' d'accordo con te sul fatto che il fenomeno R2R/NOS sia stato recentemente cavalcato dal marketing in maniera piu' che evidente e quasi ridicola. Aggiungo che ci sono convertitori la fuori con DAC in tecnologia SDM che se qualcuno decidesse di regalarmeli non gli sputerei in un occhio  grande sorriso .
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13/5/2018, 20:56
La storia è vecchia, ma è sempre quella. L'idiofilo audiota non è capace di ascoltare con le proprie orecchie e pendono dalle labbra dei soliti squali..
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13/5/2018, 21:32
In ogni questione tecnica troverai sempre chi ci fa del marketing sopra. E' nella natura stessa del commercio trovare la novità o l'elemento che permette di distinguersi dalla massa. Ma al di là dei discorsi filosofici, per quello che mi riguarda (e visto che non ho scelte di marketing da portare avanti) posso semplicemente dire che la mia esperienza, seppure piccola e certamente incompleta, mi porta a ritenere la distinzione delta-sigma/multibit tutt'altro che una questione di marketing. Semmai, ritengo puro marketing tutto ciò che riguarda l'audio accaddì (la follia dei mille mila bit e delle frequenze sempre più alte di campionamento).

La matematica dice chiaramente che più di 14 bit e frequenze maggiori di 44.1KHz sono del tutto inutili. Tutto ciò che val al di là di questo, è solo marketing. Quindi per essere davvero coerenti si dovrebbe rinnegare gran parte dell'evoluzione avuta finora, considerando però anche l'amplificazione. E quindi si potrebbe dire che distorsioni inferiori al 5% sono solo marketing, risposte in frequenza che vanno a di là dei 15KHz sono del tutto inutili, etc.

E questa presa di posizione talebana ha sicuramente una sua ragion d'essere: è per questo motivo che gli audiofili rinnegano gli operazionali, oppure li scambiano, ad esempio. Se potessimo seguire la realtà delle cose con un approccio pragmatico e aderente ai principi fisici, con tutta libertà potremmo ritenerci soddisfatti di quanto già abbiamo da decenni. Se non fosse che qualcuno sta scoprendo, pian piano, che in questi decenni non tutto è andato per il verso giusto.

E una delle cose che non sono andate benissimo è proprio il digitale. Invece di migliorare i formati esistenti e liberarli dagli errori fatti in passato, si è preferito inventare ogni volta qualcosa da spacciare sotto forma di sigla, logo, con la promessa di mirabolanti prestazioni sonore.

C'era solo una cosa da fare per migliorare l'audio digitale dei CD e liberarlo dal peccato originale dei 12 cm di diametro: aumentare la frequenza di campionamento a 88.2 KHz, o al massimo a 96 KHz. Punto. Il solo raddoppio della fs avrebbe permesso di eliminare, nella catena di riproduzione, un'ulteriore elaborazione, quella del sovracampionamento + filtro digitale, e permesso filtri più blandi dopo il convertitore. E poi eventualmente mantenere i 16 bit di risoluzione (ampiamente sufficienti per qualunque tipo di ascolto, anche il più critico) e semmai migliorarne la linearità.

E invece sappiamo tutti come sono andate le cose. Si è partiti con l'aumento di bit (18, 20, 24...) per finire (quando era impossibile continuare su quel fronte) con il "bitstream". Non potendo scrivere nei depliant che un solo bit era meglio di tanti bit (quando fino a poco prima avevano scritto il contrario) lo chiamarono "bitstream", e fu così che l'industria, per risparmiare, si convertì in poco tempo al delta-sigma.

Quindi il marketing c'è stato (e c'è) sicuramente. Ogni volta che leggi sul depliant "dac a 32 bit" è marketing. Ogni volta che leggi "768 KHz", oppure "DSD", è marketing.

E quindi non me la sentirei di considerare marketing il ritorno al multibit (che comunque riguarda pochi appassionati e pochi apparecchi nel totale dell'audio mondiale). Semmai potrei ritenere abbastanza grottesco non vedere invece il marketing per prodotti che promettono miglioramenti che possono esplicitarsi solo sulla carta o, al massimo, al banco di misura (e spesso nemmeno lì).
Davide.
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Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2 Empty Re: Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2

13/5/2018, 21:54
Sono completamente d'accordo e per questo motivo cerco da tempo di capire perché la migliore riproduzione di cui posso disporre la ottengo utilizzando un dac con PCM1794 fatto andare a profondità 24 bit e conversione a 192 khz.

Mi sono impegnato davvero molto nel seguire i giustissimi argomenti tecnici che per primo sostengo (16 bit, 44.1, bitstream...), ma puntualmente cado nella tentazione e finisco sempre con l'utilizzare il dac sovracampionando i files AIFF dei miei cd originali sul pc...


Lo so, tutto molto eretico... smile
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Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2 Empty Re: Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2

13/5/2018, 22:19
Sono d'accordo sulla questione HiRes e sicuramente il progetto del DAC del giardino non ha certo la sua ragion d'essere in mode o posizioni talebane, anzi credo, se ho capito bene, che abbia invece uno scopo "didattico", anche per chi lo ha ideato. "Insegnare" con la pratica che appunto i 14/44 bastano e avanzano per il 99% della musica registrabile coi mezzi attuali, e ascoltabile con la tecnologia attuale senza tirare in ballo i limiti dell'essere umano che magari non sono del tutto conosciuti o conoscibili.

Invece un po' dissento sul fatto che la conversione R2R/NOS non sia diventata un po' una questione di marketing, o modaiola se vogliamo usare un termine meno tecnico. Certo i numeri sono quello che sono, anche l'HiEnd fa i numeri che fa, certamente non siamo ancora ai telefonini o ai lettori portatli R2R, ma cominciano ad esserci parecchi prodotti con questa tecnologia, implementata con tecniche "moderne", a prezzi popolari. Se qualche grande costruttore di chip subodora il potenziale di marketing, magari fra non molto avremo lo LG con il chip R2R grande sorriso

Io credo che la questione HiRes che giustamente Alex vede come puro fenomeno di marketing esenza alcuna base di miglioramento reale nell'ascolto, sia agganciata a doppio filo col problema dei guadagni sia nella produzione che nella vendita del software. Credo che l'Hi Res, e adesso il suo parto più malefico lo MQA, nascano da pressioni economiche lato software (l'Hi Res con SDM e' mai stato una grande sfida tecnologica per i costruttori, vista la velocità di sviluppo dei PC?). Suppongo che il modello che si cerca di seguire sia quello del video: si sono comprate le VHS, poi i DVD, poi i Blue Ray (ora anche i 4K), alla fine si e' comprato 3/4 volte lo stesso film; adesso si vuole riprodurre la mungitura sull'audio (dato che il tentativo SACD e' fallito per problemi probabilmente di cattivi accordi e politiche di DRM troppo stringenti), dopo il vinile si e' comprato il CD e dopo ... si ritenta con l'HiRes e si spera. 
La differenza ovviamente e' che nel video i miglioramenti sono discernibili anche da un bambino o da un'ottuagenario e che nessuno verrà a dirti che Odissea 2001 si vedeva meglio su VHS  happy


Ultima modifica di fstiffo il 13/5/2018, 22:24 - modificato 1 volta.
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Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2 Empty Re: Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2

13/5/2018, 22:20
@Bandalex
Apprezzo molto la tua lucidità nel porre le questioni e posso condividere la tua opinione.
Chiediamoci se la richiesta del Delta/Sigma sia partita dai produttori di apparecchiature HiFi oppure imposta dai colossi dell'elettronica: TI, AD, STM ecc. la cui componente audiofila non rappresenta il loro core business.
Considerato che il valore del chippino incide poco nel costo del prodotto finale e che l'applicazione HiFi nel contesto audio è pure marginale sono propenso a credere che i produttori HiFi hanno subito questa direzione e ne abbiano fatto di necessità virtù. Da quì tutto il can can mediatico di chi ce l'ha più lungo.

Si possono fare buone o cattive cose con l'uno o l'altro sistema, mi spiace solo non aver potuto comparare le due soluzioni.
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Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2 Empty Re: Spiegazione sulle Differenze tra un DAC con Integrato, e con Tecnologia 2-R2

14/5/2018, 01:15
Davide. ha scritto:Sono completamente d'accordo e per questo motivo cerco da tempo di capire perché la migliore riproduzione di cui posso disporre la ottengo utilizzando un dac con PCM1794 fatto andare a profondità 24 bit e conversione a 192 khz.

Ma il PCM1794 è un grande convertitore, uno dei migliori delta-sigma sul mercato, e confermo che va davvero bene (anche se l'ho usato solo nella modalità NOS, con il suo filtro digitale interno disattivato). Ha la stessa impronta un po' "fuzzy" ed evanescente di tutti i delta-sigma, ma con una buona gamma bassa e nessuna fatica di ascolto. Era lui il candidato più probabile per il mio dac...
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