Le resistenze suonano?

In genere no, e nemmeno cantano e ballano. Da questo punto di vista la compagine governativa attuale è molto più divertente.

Le moderne resistenze a film metallico approssimano molto bene il modello ideale di resistenza, sono prodotte con tolleranze bassissime, presentano una bassa induttanza propria, un basso rumore proprio, un basso coefficiente di tensione, e sono abbastanza insensibili ai maltrattamenti termici e meccanici.

In genere nell'audio una tolleranza dell'1% è più che sufficiente, ma se avete a che fare con stadi differenziali, ingressi bilanciati, circuiti simmetrici, dove la precisione è importante, allora con le film metallico vi potete concedere il lusso di una tolleranza dello 0.01%. Non che questo farà suonare meglio il vostro amplificatore, ma sarà comunque meno costoso di un cavo in lega d'argento.

La bassa induttanza parassita è fondamentale soprattutto se si sale in frequenza. Come al solito, in campo audio è un problema relativo, ma visto che tale feature è a costo zero, non viene presa sul serio dagli audiofili più integralisti.

Le film metallico generano poco rumore. E meno male, visto che ce ne mettiamo già abbastanza noi con le nostre scelleratezze audiofile (tipo zero feedback, tanto per essere chiari).

Bisogna però precisare come si suddivide il rumore di una resistenza. Una parte è il rumore di Johnson, inevitabile perchè legato a una legge fisica, e che è indipendente dal componente; un'altra parte è il rumore legato alla tecnologia costruttiva, che è tanto più basso quanto più è avanzato e preciso il processo produttivo; l'ultima parte è legata alla sezione del film, molto piccola, da far diventare significativa ogni imperfezione superficiale.

Per questo motivo è importante rivolgersi alle marche più conosciute, tipo Vishay, che possono garantire un livello di precisione elevato. La ditta "Furbix" che produce resistenze con impasto di maionese per un suono più ricco e morbido, al modico costo di 10 dollari al pezzo, la prenderete in considerazione quando costruirete il vostro primo amplificatore hi-end da rivendere sul mercatino.

Un'attenzione particolare è necessaria quando si ha a che fare con il montaggio superficiale (SMD). Alcuni componenti, per favorire la miniaturizzazione spinta, utilizzano ossidi metallici al posto delle più comuni leghe usate per le resistenze cablate. Gli ossidi permettono alti valori resistivi in minimo spazio, ma possono essere soggetti a non linearità specifiche, il che ovviamente può essere fonte di distorsione. Per fortuna noi non usiamo componenti SMD.

E per le resistenze di potenza maggiore, ad esempio 2, 3 fino 5 a Watt?
Mi sembra che le resistenze a film metallico non arrivino a tali valori...

b.veneri ha scritto:E per le resistenze di potenza maggiore, ad esempio 2, 3 fino 5 a Watt?
Mi sembra che le resistenze a film metallico non arrivino a tali valori...

Infatti, per le resistenze di potenza maggiore ci sono quelle a filo. Come dice il nome, sono fatte avvolgendo un filo metallico, dotato di una resistività specifica, avvolto su un supporto di ceramica.

Il vantaggio delle resistenze a filo è che sono meno rumorose di quelle a film metallico, lo svantaggio è che presentano un'induttanza più elevata, essendo praticamente delle bobine.

L'induttanza, per alcune applicazioni - e nello specifico per l'audio - non è un problema, per cui si possono utilizzare tranquillamente laddove sia necessario dissipare potenze maggiori di 3 Watt.

Nei due stadi di alimentazione del Lightning sono previste due resistenze a filo perchè la piccola induttanza-serie è vantaggiosa per filtrare eventuali disturbi ad alta frequenza (è ben poca cosa, eh, ma visto che è a costo zero...).

Grazie Alex, chissa' che alla fine riesca a capirci qualcosa anche io