Roma hi-fidelity 2019
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Roma hi-fidelity 2019
19/11/2019, 09:07
Annuale appuntamento. Io penso di andarci sabato mattina, nubifragi permettendo.
- Dirty HarryFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
19/11/2019, 15:41
Io ci sono! 
E sicuramente ci sarà anche Alex che non vedrà l'ora di rinnovare il piacere di ascoltare le Spirit!

E sicuramente ci sarà anche Alex che non vedrà l'ora di rinnovare il piacere di ascoltare le Spirit!

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"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."
- bandAlexGolden Ears
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Re: Roma hi-fidelity 2019
19/11/2019, 19:07
Dirty Harry ha scritto:Io ci sono!
E sicuramente ci sarà anche Alex che non vedrà l'ora di rinnovare il piacere di ascoltare le Spirit!
Non svelare i miei piani, per favore!
- b.veneriFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
23/11/2019, 21:35
Allora come è stato?
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- Dirty HarryFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 00:36
Ritengo che l'Audio Show sia stato abbastanza negativo.
Tra lo sbattere di dentiere - a testimonianza della forte componente senile che aleggiava - e la cafoneria tipicamente romana che ha affollato all'inverosimile il Mercure, alla ricerca di una grandeur fraintesa con la voglia di far scorrere ancora denaro nell'hi-fi, ben poco si salvava.
Diciamo la casbah indecorosa che si agitava segnava il fallimento di uno strumento che, anziché affrancare dalla marginalità un settore una volta florido, ne rifletteva il coma culturale.
Due distinti episodi - nel marasma generale di porte non chiuse e chiacchiericcio molesto all'interno delle sale - sono stati emblematici del degrado culturale che ammorba l'hi-fi. Il primo vedeva due tizi, evidentemente sopravvissuti all'era di Neanderthal, scambiarsi pareri sui metodi per individuare la qualità dei giradischi - nella fattispecie i Technics SL 1200 e SL 1500 - fondati sulla verifica concreta del loro peso: "Ahò, arzali de lato co' 'na mano! 'Anvedi come pesano?", diceva l'uno, che praticava tale metodo sperimentale, all'altro, che lo emulava assentendo. Il secondo vedeva un altro simpatico individuo, nella sala dove suonavano - tra l'altro - dei diffusori ATC (due sgraziate cassapanche funeree con un woofer da 38 cm.), apostrofare uno dei responsabili della sala medesima (in cui non si è riuscito a tarare per l'ascolto un giradischi con un braccio tangenziale): "Ahò, se vedemo verso le due che vojo prova' ad arza' 'ste casse pe' capi' quanto pesano!". Deve, probabilmente, trattarsi di un uso in voga in questi luoghi, quello di voler verificare il peso - per vagliarne la qualità - dei componenti elettroacustici.
Comunque sia, non solo lo sfoggio degli impianti era più o meno lo stesso dei due anni precedenti (ma Zaini non potrebbe portare qualcosa di diverso dai dipoli che, da tempo, trascina stancamente a Roma?), quanto anche le topiche della manifestazione rimangono sempre le stesse, ingiustificabili: disorganizzazione, dentro e fuori le sale; camere d'albergo spacciate come - minuscoli - luoghi deputati all'ascolto; cafoni allo stato brado che, come i vaganti di The Walking Dead, si aggirano in luoghi pubblici come se fosse il soggiorno di casa propria... eccheccazzo!
Domani magari posto qualche foto - ero abbastanza scocciato pure per farle - e comunico qualche - risibile, dato il contesto - impressione d'ascolto.
Buonanotte, va'...

Tra lo sbattere di dentiere - a testimonianza della forte componente senile che aleggiava - e la cafoneria tipicamente romana che ha affollato all'inverosimile il Mercure, alla ricerca di una grandeur fraintesa con la voglia di far scorrere ancora denaro nell'hi-fi, ben poco si salvava.
Diciamo la casbah indecorosa che si agitava segnava il fallimento di uno strumento che, anziché affrancare dalla marginalità un settore una volta florido, ne rifletteva il coma culturale.
Due distinti episodi - nel marasma generale di porte non chiuse e chiacchiericcio molesto all'interno delle sale - sono stati emblematici del degrado culturale che ammorba l'hi-fi. Il primo vedeva due tizi, evidentemente sopravvissuti all'era di Neanderthal, scambiarsi pareri sui metodi per individuare la qualità dei giradischi - nella fattispecie i Technics SL 1200 e SL 1500 - fondati sulla verifica concreta del loro peso: "Ahò, arzali de lato co' 'na mano! 'Anvedi come pesano?", diceva l'uno, che praticava tale metodo sperimentale, all'altro, che lo emulava assentendo. Il secondo vedeva un altro simpatico individuo, nella sala dove suonavano - tra l'altro - dei diffusori ATC (due sgraziate cassapanche funeree con un woofer da 38 cm.), apostrofare uno dei responsabili della sala medesima (in cui non si è riuscito a tarare per l'ascolto un giradischi con un braccio tangenziale): "Ahò, se vedemo verso le due che vojo prova' ad arza' 'ste casse pe' capi' quanto pesano!". Deve, probabilmente, trattarsi di un uso in voga in questi luoghi, quello di voler verificare il peso - per vagliarne la qualità - dei componenti elettroacustici.
Comunque sia, non solo lo sfoggio degli impianti era più o meno lo stesso dei due anni precedenti (ma Zaini non potrebbe portare qualcosa di diverso dai dipoli che, da tempo, trascina stancamente a Roma?), quanto anche le topiche della manifestazione rimangono sempre le stesse, ingiustificabili: disorganizzazione, dentro e fuori le sale; camere d'albergo spacciate come - minuscoli - luoghi deputati all'ascolto; cafoni allo stato brado che, come i vaganti di The Walking Dead, si aggirano in luoghi pubblici come se fosse il soggiorno di casa propria... eccheccazzo!
Domani magari posto qualche foto - ero abbastanza scocciato pure per farle - e comunico qualche - risibile, dato il contesto - impressione d'ascolto.
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 01:32
Non mi sorprende quanto descrivi, difatti quest'anno mi sono astenuto.
Mo ho capito perchè da quando sono iscritto in palestra mi intendo più di HiFi, arza di qua e arza di là......
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- harrisongmela
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 07:54
scarecrow ha scritto:Non mi sorprende quanto descrivi, difatti quest'anno mi sono astenuto.
Mo ho capito perchè da quando sono iscritto in palestra mi intendo più di HiFi, arza di qua e arza di là......

- Dirty HarryFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 09:22


Erano esposte, oltre le Sennheiser (delle quali ho sentito le 800 e le 820: terribili quest'ultime, almeno in abbinamento all'amplificatore della stessa casa), le Stax e le Spirit, questa nuova marca, che presentava oggetti dal design particolare.
Devo dire che il suono non risultava male, anzi; forse, nella presentazione di un'ampia scena, prevaleva un certo aumento delle dimensioni sonore ma per il resto, almeno nel programma selezionato, non c'erano pecche evidenti.
L'amplificatore era un dual mono in classe A e la cuffia magneto-planare sentita, al contrario di quanto appare - e del peso denunciato - non si sentiva sulla testa.
Chissà cosa ne pensa l'audiofilo romano medio che valuta gli apparecchi in base al peso...

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- Dirty HarryFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 09:46



In questo simpatico stand, il cui nome del Gruppo mi faceva venire l'orticaria alla sola vista, sembrava essere tornati alle sonorità artefatte degli anni '80, in piena esplosione primordiale hi-end: sonorità precise, eteree, tutte new age, per un risultato che vuole stupire (e, in questo senso, ci riesce).
Non so se i Cello siano stati rispolverati per l'occasione, insieme all'immarcescibile Wadia, ovvero se siano stati rilevati marchio e brevetti da un Fondo a qualche asta fallimentare, come il mostruoso erede del Palette - leggasi Audio Suite - farebbe supporre. Ma sono fuori da tempo dal cerchio magico dell'hi-fi che conta...
Il suono che ne scaturiva risultava sincero quanto la dichiarazione d'amore di una pornostar fatta da costui/costei durante un accoppiamento multiplo: se vi piace il genere ed avete il portafoglio bello gonfio...

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- Dirty HarryFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 09:57

La sala della Technics smentiva, nei fatti, tutto quanto si pensa dei giapponesi: design raffinato ed essenziale, suono completo e ricco di particolari ma non asettico, sfoggio tecnologico finalizzato ad un suono apprezzabile.
Qui sotto ci sono il famoso SL 1200 e il più abbordabile SL 1500: apparecchi affidabili per gli amanti della trazione diretta made in Japan.

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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 10:26

La Sala dove suonavano le ProAC costituisce - almeno per me - un rifugio sicuro e l'abbinamento con Pass e Gryphon è di grande efficacia.
Le Tablette 10, poi, a confronto degli altri piccoli diffusori sentiti (le eccezionalmente corrette Falcon, replica professionale delle LS3/5A, le amabili Harbeth e le mediocri Sonus Faber), sono davvero di un'altra categoria per l'inserimento in ambiente domestico (le Falcon sono elettivamente destinate ad un altro uso).
Suonava, peraltro, la versione normale ma il risultato era davvero degno di nota: completezza della gamma di frequenze riprodotta, grande spazialità, sensibilità più che sufficiente, dinamica mai manchevole. Che dire di più?
Ah... sono sensibili alla qualità delle elettroniche a monte e più roba buona ci mettete e più loro contribuiscono al risultato finale sparendo dalla scena.
C'erano anche le formidabili K6 Signature che, però, non ho potuto ascoltare e che, d'altronde, non potrei comprare... tiremm innanz...


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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 11:52
Dirty Harry ha scritto:Tra lo sbattere di dentiere

Io non sono andato perchè sto influenzato, ma da quello che scrivi la situazione non è cambiata rispetto agli anni passati. E del resto come può cambiare, visto che a organizzare questa fiera sono sempre i soliti? Vabbè, almeno non mi sono perso niente...
i Technics SL 1200 e SL 1500
Uno dei pochi motivi per cui sarei andato in fiera, a dire il vero, pur con la consapevolezza di doversi accontentare a guardarli e annusarli. E, perchè no, pesarli... La parte fetish che è presente in ogni audiofilo che si rispetti è ancora fortemente presente in me.
Che poi è questo il motivo per cui si va alle fiere, oltre alla voglia di incontrare qualche altro appassionato e fare due chiacchiere dal vivo. E' un modo per riconoscersi e contarsi. Non credo ci sia molta differenza con altri hobby, l'unica differenza, come annotato da Dirty Harry, è la sciatteria e l'approssimazione di un settore in decomposizione avanzata.
dei diffusori ATC (due sgraziate cassapanche funeree con un woofer da 38 cm.)
A quanto pare questo marchio è improvvisamente salito nelle classifiche di gradimento audiofile. Di derivazione decisamente professionale, per cui l'estetica gioca un ruolo secondario. A detta di tutti, dovrebbero avere prestazioni eccellenti, anche se il costo è del tutto al di fuori di un contesto razionale. Come nel 99% casi dell'hi-end, non è l'oggetto in se' a contenere il dramma, ma la collocazione che gli viene data.
Comunque sia, non solo lo sfoggio degli impianti era più o meno lo stesso dei due anni precedenti (ma Zaini non potrebbe portare qualcosa di diverso dai dipoli che, da tempo, trascina stancamente a Roma?), quanto anche le topiche della manifestazione rimangono sempre le stesse, ingiustificabili
E' l'espressione di un mercato senza vitalità dove nessuno si azzarda a portare qualcosa di diverso (qualcosa di nuovo sarebbe praticamente impossibile) anche perchè ci si può assumere la responsabilità solo delle cose già collaudate e già viste se le idee sono poche e confuse. Ci si copia l'uno con l'altro e si cerca di racimolare quei due spicci di visibilità che - non si sa mai - potrebbero portare ad una vendita.
disorganizzazione, dentro e fuori le sale; camere d'albergo spacciate come - minuscoli - luoghi deputati all'ascolto
Anche quest'anno c'erano i materassi e le coperte attaccati ai muri?

E tutto il baraccume con le ciabatte e i connettori? E i cavi pitonati?
E oggetti misteriosi e inquietanti come gli armonizzatori, i disaccoppianti, le piramidine magiche, le punte, le contro-punte, gli smorzatori, le guaine, le creme...
Ma si può sapere dove è stato veramente Dirty Harry?
cafoni allo stato brado che, come i vaganti di The Walking Dead, si aggirano in luoghi pubblici come se fosse il soggiorno di casa propria...
Quelli stanno dappertutto ormai. Basta ricordarsi di mirare alla testa.
- Dirty HarryFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 14:52
Grazie a Dio, gli anni precedenti non ho visto questo scempio né mi sembra si sia verificato quest'anno...bandAlex ha scritto:Anche quest'anno c'erano i materassi e le coperte attaccati ai muri?![]()
E tutto il baraccume con le ciabatte e i connettori? E i cavi pitonati?
E oggetti misteriosi e inquietanti come gli armonizzatori, i disaccoppianti, le piramidine magiche, le punte, le contro-punte, gli smorzatori, le guaine, le creme...
Ma si può sapere dove è stato veramente Dirty Harry?
In quanto ad accessori mi sembra si sia rimasto in limiti fisiologici: non ho notato cose particolarmente ridicole...
Mi verrebbe da replicare: ma dove minchia sei stato gli anni passati?

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- b.veneriFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 14:57
Pare che non mi sia perso molto allora.
A parte voi ovviamemte ;-)
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- Dirty HarryFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 15:22

In una saletta-camera d'albergo c'erano Mac e Sonus Faber, riuniti in un mortale abbraccio dalla finanza internazionale, che ne ha fatto oggetti del settore del lusso e fenomeni da baraccone dell'hi-fi.
Devo dire, limitatamente all'ascolto effettuato - ché non ho avuto altre occasioni di farlo - che le Sonus Faber Minima Amator II rinnovano lo sconforto di fronte a certi improvement malriusciti. Quello che è stato una sorta di mito della vecchia produzione vicentina si è trasformato in un qualcosa senza arte né parte, né carne né pesce, più avvezza al grido che al sussurro, soprattutto quando si trattano programmi con un certo contenuto di dinamica.
La Olympica Nova III, invece, mi ha favorevolmente impressionato, ricordandomi, il vecchio carattere della Sonus Faber, compita e corretta ma dal carattere sornione, capace - all'occorrenza - di scatto felino.
Chiudeva, staticamente, almeno per me, l'esposizione della Sonus Faber, un modello della serie Sonetto, dalla fattura sempre elegante...

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- Dirty HarryFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 17:03


E veniamo alla sala dove funzionavano le ATC 150, versione Pro, che sono stato impossibilitato ad immortalare perché armeggiavano nelle loro vicinanze i responsabili di sala (sino a quando me ne sono andato non sono riusciti a rendere operativo un giradischi con braccio tangenziale: non so se in seguito siano riusciti nel gravoso compito...), persone non propriamente snelle che occupavano grandemente la visuale. D'altronde bisogna essere persone di... peso, per spostare diffusori da 75 kg l'uno.
In esposizione statica c'erano le SCM 40 e 19 della Entry Series, più accettabili nelle forme e nell'ingombro.
Ora, non è che suonassero male i catafalchi funebri in questione (provate ad immaginare un enorme parallelepipedo nero da 1 metro circa sopra un supporto: l'impressione era di vedere un gigantesco essere sfortunato su un seggiolone), erano corrette e coprivano praticamente l'intera gamma udibile delle frequenze audio ma senza alcun particolare coinvolgimento emotivo. Per carità, mi rendo conto che ormai ci sono persone entrate nel tunnel del Pro is better e che gli oltranzisti della correttezza prima di tutto mi potranno opporre: "Nel programma originale quello c'è!"
E no, cari oltranzisti dei miei coglioni, quello c'è lo potete dire se avete un ambiente dedicato all'audio, trattato e controllato acusticamente, se no le vostre casse/catafalchi monitor la matina quand leven su, ciapen le ATC e sel pichen in del...



Discorso analogo può essere fatto per la sala di Di Prinzio, dove erano esposti staticamente i Graham LS3/5A e LS5/9 (non fatevi ingannare dalle indicazioni sul diffusore) e funzionavano altri due esponenti del funeral sound così in voga tra certa audiofilia necrofila odierna, i Graham LS5/8 (pesanti solo la metà delle ATC di cui sopra e, pertanto, meno buoni).
Anche in questo caso non c'era di che lamentarsi, per carità: correttezza e rigore a tutto spiano!
E, anzi, occorre rimarcare una certa pienezza sul medio basso che, unita ad un discreto nitore del medio, ci portava con vibrante eccitazione (quella che può avere un ottuagenario di fronte ad una ragazza procace) sulle coordinate del ... british sound!
Che culo, eh! Tutta 'sta manfrina per tornare dalle parti di un suono che c'avrebbe anche fatto le frange ai coglioni...

P.S.: anche in questo caso, stavolta causa incazzatura per la cafonaggine che riempiva e si respirava a piene mani nella sala, ho soprasseduto alle foto delle LS5/8 in action...
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 18:17

C'era anche una sala che annoverava la presenza di un marchio storico dell'hi-fi nostrana, quella bensuonante, Diapason.
Tuttavia, non so se a causa delle elettroniche a monte (non è un caso che non abbia citato le amplificazioni, spesso a me sconosciute, che si trovavano in diverse sale), il risultato sonoro era un po' deludente, conoscendo i precedenti fasti sonori della casa.
La sala era idealmente divisa con un'altra storica presenza, Wharfedale, della quale peraltro l'esposizione era statica e il rifacimento di un modello assai noto - e del quale si dice un gran bene - il Linton, era quasi nascosto dietro la nuova linea di diffusori.
Sicuramente, gli espositori hanno le idee ben chiare - se non sull'hi-fi - sul marketing...

P.S.: chiedo venia per la scarsa qualità delle foto...
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 18:38

I costosi diffusori Marten (chiedo scusa per la scadente qualità della foto) erano al centro dell'impianto di una sala che annoverava la presenza degli Oscar Duo (buon diffusore da stand ma un po' troppo asciutto e un po' limitato in basso) e delle Mingus Twenty: quest'ultime suonavano abbastanza bene e ricordavano molto i migliori diffusori della casa.
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 19:03


Le TAD Evolution One ed i monofonici VTL MB 450 Series III, accompagnati dal preamplificatore TL 6.5 II, erano nascosti in una sala-camera d'albergo a dispensare ottime sonorità che, peraltro, il loculo faceva fatica a contenere.
C'era molta roba, a prezzi conseguenti...
C'era anche un Cocktail Audio ed un Denafrips che partecipavano...
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 19:26
Concordo con la valutazione negativa della mostra. La vera preoccupazione deriva dall'età dei partecipanti: non credo di aver visto NESSUNO sotto i 40, forse i 45. La maggior parte superava i 55. Un disastro autoreferente. I ragazzi stanno andando alla deriva con i loro cellulari o con i loro subwoofer distorti e l'abbandono della melodia e chi si occupa di musica riprodotta non fa nulla per agganciarli. Tra massimo 15 anni non ci sarà nessuno interessato all'HIFI. Un vero peccato.
Comunque, le Graham e le Chartwel con l'Accuphase A75 erano davvero fantastiche, secondo me
Comunque, le Graham e le Chartwel con l'Accuphase A75 erano davvero fantastiche, secondo me
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 20:10
Nel frattempo che scorrono immagini in ordine sparso della sala di D'Agostini, vorrei ricordare le sale delle

quali non ho prodotto immagini, a incominciare dalla sala che ha visto un confronto tra le piccole Falcon (di grande correttezza nel replicare in modo filologico lo standard BBC) e le piccole - amabili - Harbeth P3: diversi gli obiettivi prefissati ma entrambi raggiunti (una citazione per l'ottimo giradischi Rega P8).

Mi hanno impressionato favorevolmente, poi, accompagnate da un integrato Electrocompaniet, i diffusori italiani Audel Malika mkII: un suono davvero completo per una torretta poco banale e dalle ottime caratteristiche timbriche e dinamiche, appena limitata in basso.

Anche la sala-suite d'albergo di Vrel Electroacoustic, con i diffusori Be Quadro modelli 3 e 4 ed amplificazioni valvolari Tektron, merita una citazione. Si tratta, per chi non li conosce, di diffusori a dipolo e senza crossover: una sorta di filosofia estremista che, comunque, da' risultati assai apprezzabili. Tuttavia, e nulla lo vieta, riterrei maggiormente rassicurante una multiamplificazione con crossover esterno a limitare le innegabili interferenze, il cui grado bisogna valutare a seconda degli ambienti in cui suonano. Quest'ultima è un'opinione personale...

Ma parliamo ora della sala che ha dato maggiori argomenti di interesse tecnico divulgativo, quella di

D'Agostini che, oltre a vantare prodotti storici, come Dynaudio e Kef, esponeva dei giradischi molto quotati oltreoceano ed assurti a notorietà anche nel vecchio continente, come i MoFi, dei quali c'era il modello più accessoriato, l'Ultradeck (che faceva parte della mia rosa ristretta della scelta analogica sino a quando non ho optato per l'Analogue Works T Zero).

Quella di sabato ha costituito l'occasione per presentare, in anteprima, i nuovi diffusori Dynaudio Confidence

30; inoltre è stata anche l'occasione per presentare le nuove amplificazioni, tipicamente integrate, di Hegel, costruttore norvegese che ha mandato ad illustrare le caratteristiche del nuovo amplificatore top - l'H590 - e

del suo vice - l'H390 - uno dei responsabili tecnici della Ditta, le cui parole mi hanno solleticato non poco la mia curiosità circa i fondamenti tecnici delle caratteristiche tecniche vantate (purtroppo non sono riuscito a ritrarre, causa congestione del punto d'interesse l'H590 ma mi riscatterò con la foto dell'interno dell'H390).

Ma non è tutto; era presente anche il responsabile tecnico della Chord Company che ha spiegato la filosofia alla base della scelta tecnica del marchio inglese, una volta divisione della Naim ed ora con autonomia propria. E' stata una discussione con relativa prova empirica - ma non scientifica nel metodo - a conforto delle tesi sostenute.
E con questo è tutto!
Anche quest'anno il Braccobaldo Show dell'hi-fi è andato... ma l'anno prossimo, a meno di eventi straordinari, difficilmente ritornerò al Mercure, siete avvisati!

quali non ho prodotto immagini, a incominciare dalla sala che ha visto un confronto tra le piccole Falcon (di grande correttezza nel replicare in modo filologico lo standard BBC) e le piccole - amabili - Harbeth P3: diversi gli obiettivi prefissati ma entrambi raggiunti (una citazione per l'ottimo giradischi Rega P8).

Mi hanno impressionato favorevolmente, poi, accompagnate da un integrato Electrocompaniet, i diffusori italiani Audel Malika mkII: un suono davvero completo per una torretta poco banale e dalle ottime caratteristiche timbriche e dinamiche, appena limitata in basso.

Anche la sala-suite d'albergo di Vrel Electroacoustic, con i diffusori Be Quadro modelli 3 e 4 ed amplificazioni valvolari Tektron, merita una citazione. Si tratta, per chi non li conosce, di diffusori a dipolo e senza crossover: una sorta di filosofia estremista che, comunque, da' risultati assai apprezzabili. Tuttavia, e nulla lo vieta, riterrei maggiormente rassicurante una multiamplificazione con crossover esterno a limitare le innegabili interferenze, il cui grado bisogna valutare a seconda degli ambienti in cui suonano. Quest'ultima è un'opinione personale...

Ma parliamo ora della sala che ha dato maggiori argomenti di interesse tecnico divulgativo, quella di

D'Agostini che, oltre a vantare prodotti storici, come Dynaudio e Kef, esponeva dei giradischi molto quotati oltreoceano ed assurti a notorietà anche nel vecchio continente, come i MoFi, dei quali c'era il modello più accessoriato, l'Ultradeck (che faceva parte della mia rosa ristretta della scelta analogica sino a quando non ho optato per l'Analogue Works T Zero).

Quella di sabato ha costituito l'occasione per presentare, in anteprima, i nuovi diffusori Dynaudio Confidence

30; inoltre è stata anche l'occasione per presentare le nuove amplificazioni, tipicamente integrate, di Hegel, costruttore norvegese che ha mandato ad illustrare le caratteristiche del nuovo amplificatore top - l'H590 - e

del suo vice - l'H390 - uno dei responsabili tecnici della Ditta, le cui parole mi hanno solleticato non poco la mia curiosità circa i fondamenti tecnici delle caratteristiche tecniche vantate (purtroppo non sono riuscito a ritrarre, causa congestione del punto d'interesse l'H590 ma mi riscatterò con la foto dell'interno dell'H390).

Ma non è tutto; era presente anche il responsabile tecnico della Chord Company che ha spiegato la filosofia alla base della scelta tecnica del marchio inglese, una volta divisione della Naim ed ora con autonomia propria. E' stata una discussione con relativa prova empirica - ma non scientifica nel metodo - a conforto delle tesi sostenute.
E con questo è tutto!
Anche quest'anno il Braccobaldo Show dell'hi-fi è andato... ma l'anno prossimo, a meno di eventi straordinari, difficilmente ritornerò al Mercure, siete avvisati!
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Re: Roma hi-fidelity 2019
24/11/2019, 22:53
Grazie per l'esposizione ricca di foto, Dirty Harry.
Ma... le cuffie? Non c'erano le Spirit? Hai preferito passare oltre?
Ma... le cuffie? Non c'erano le Spirit? Hai preferito passare oltre?
- Dirty HarryFragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
25/11/2019, 01:28
bandAlex ha scritto:
Ma... le cuffie? Non c'erano le Spirit? Hai preferito passare oltre?


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- bandAlexGolden Ears
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Re: Roma hi-fidelity 2019
25/11/2019, 10:33
Dirty Harry ha scritto:![]()
Esprimi pure le tue opinioni. Hai già detto peste e corna di quasi tutto, hai definito i romani dei cafoni, quindi potrai pur dire quello che ti pare sulle Spirit, o no?

- dankan73Fragola
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Re: Roma hi-fidelity 2019
25/11/2019, 14:33
Grazie Dirty bella rassegna ottima per capire che non mi sono perso nulla
E le spirit che a parte le marchette nessuno nomina... anzi no spulciandomi i forum qualcuno dice che suonano male e costano un botto



E le spirit che a parte le marchette nessuno nomina... anzi no spulciandomi i forum qualcuno dice che suonano male e costano un botto


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