Comunque, c'è da dire una cosa. Un forum che si chiama "Fine tuning audio", che argomenti può affrontare?
Se si trattasse di automobili, sarebbe chiaro a tutti a quale tipo di persone si rivolge. A quelli che attaccano l'alettone posticcio, che mettono i distanziali, che ribassano, che rialzano, che allargano...
Senza sapere che il vero FINE tuning (nel senso di "fino", "di precisione") lo fanno gli ingegneri che progettano l'auto. Quelli che scrivono i software delle varie centraline, che conoscono le caratteristiche dei sensori, che conoscono i protocolli di comunicazione tra i vari apparati, che disegnano la varie parti del motore: sono quelli che fanno il vero fine tuning.
Quando si tratta di mettere le mani in un motore moderno, servono competenze a largo spettro. Per questo motivo oggi le officine, soprattutto quelle autorizzate dai vari marchi, si attengono a procedure rigidamente fissate, e spesso sono le automobili stesse a comunicare cosa c'è che non va in caso di guasto. Il meccanico (quello in gamba) è un esperto nel sapere come sostituire i vari pezzi e resta comunque una figura fondamentale, ma mai si azzarderebbe a toccare o modificare un componente in base alle sue sensazioni. Anche perchè in una automobile una modifica maldestra potrebbe avere conseguenze fatali.
Nell'audio il "fine tuning" è qualcosa per cui non serve alcuna competenza. Mentre persino il peggior tamarro da autostrada ha comunque un minimo di consapevolezza su quello che fa, l'audiofilo frustrato, tutto cambia cavi e connettori, basa le sue manovre solo sul sentito dire o su presunte capacità uditive che però nessuno può certificare. E mai si azzarderebbe a mettere in dubbio il suo udito o le sue percezioni. Perchè metterle in dubbio, significherebbe togliere valore a tutte le cavetterie, passamanerie, feticcerie e amuleti di cui si circonda.
Non ci sarebbe da perderci molto tempo su tali questioni, ma il fatto è che queste persone stanno creando un danno enorme a tutta la categoria. In primis, un danno di immagine. Ormai l'opinione diffusa a riguardo degli audiofili rasenta la ridicolaggine. Ma soprattutto il danno economico. Il motivo per cui oggi paghiamo un banale cavetto di segnale almeno dieci volte quello che sarebbe il prezzo congruo lo dobbiamo a loro. E non si tratta solo di cavetti, ma di tutto ciò che può fregiarsi dell'appellativo hi-fi sostituito ormai da anni con quello senza significato di "hi-end".
Il fatto che queste storie sui cavi siano il frutto di allucinazioni è dimostrato dal fatto che le stesse dinamiche si innescano con le stesse modalità pure con altri componenti e accessori che nulla hanno a che vedere con i cavetti. Persino quando di mezzo non c'è nemmeno un componente fisico ma solo qualcosa che potenzialmente è in grado di modificare il suono, si scatenano tali dinamiche. Ad esempio quando si tratta di segnali digitali e frequenze di campionamento. E' ormai la norma (e per questo non ci facciamo più caso, ahimè!) per alcuni descrivere le meraviglie del DSD, o dei formati cosiddetti "hi-res". Per non parlare di quando descrivono le differenze soniche tra un player e l'altro. Come se un software potesse infondere allo stream digitale proprietà particolari (probabilmente dovute ai programmatori, anch'essi audiofili, ovvio).
Come ho già detto, tali questioni non avrebbero neanche dignità di essere considerate. Uno legge, sorride, e passa oltre. Il problema è che le castronerie sono scritte da persone ritenute importanti per il loro ruolo. O sono persone riconosciute come degli "esperti", oppure hanno responsabilità e incarichi importanti nelle varie attività del settore. Tra queste attività si annoverano importatori, rivenditori, recensori di riviste o pubblicazioni, amministratori di forum o gruppi facebook, imprenditori e persino tecnici progettisti o che si proclamano tali. E poi ovviamente il codazzo di amici degli amici ognuno dei quali ha i suoi piccoli interessi e che per questo mai si sognerebbe di contraddire le opinioni dominanti in un settore che campa proprio su quelle.
E quindi... potrebbe essere davvero utile continuare la lista delle perle audiofile. Se qualcuno inciampa qui sopra, anche solo per sbaglio, magari ha una piccola possibilità di riflettere prima di buttare via i soldi per una multipresa hi-end da centinaia di euro.