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bandAlex
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Shure SRH940 vs. Beyerdynamic DT880 PRO Empty Shure SRH940 vs. Beyerdynamic DT880 PRO

29/12/2011, 01:23
Due cuffie collocate nella stessa fascia di prezzo, intorno ai 200 Euro, apparentemente simili, ma che in realtà condividono ben poco. La Shure è una cuffia dai padiglioni chiusi, a bassa impedenza e di buona efficienza. La Beyerdynamic è una cuffia semi-aperta, ad alta impedenza e scarsa efficienza.

Costruzione
Il confronto potrebbe sembrare poco significativo, ma c'è da dire che entrambe le cuffie si caratterizzano per l'impostazione "professionale", essendo caratterizzate da una grande neutralità e da un robustezza fuori dal comune. La qualità dei materiali utilizzati è molto simile, principalmente plastica e poco metallo per entrambe. Forse la DT880PRO vince sul filo di lana da questo punto di vista, ma la SRH940 è progettata con estrema razionalità ed è facilmente smontabile in ogni suo singolo pezzo, tramite classiche viti a croce, che ispirano una grande sicurezza. E' raro di questi tempi veder utilizzate le classiche viti, in quanto i costruttori preferiscono adottare sistemi di assemblaggio più economici e veloci per le linee di produzione, tipicamente incastri a pressione.

Comfort
Sono due cuffie entrambe comode e leggere, anche se la DT880PRO vince di un soffio per via del tipo di velluto utilizzato per i cuscinetti, davvero piacevole al tatto e che lascia una sensazione di freschezza anche dopo sessioni molto lunghe di ascolto.

Versatilità
Qui la Shure è sicuramente vincente, in quanto grazie alla sua impedenza di soli 42 ohm, e alla buona efficienza, può essere pilotata con soddisfazione da praticamente qualunque amplificatore, anche portatile. Inoltre nella confezione si trovano due tipi di cavetto, uno di tipo spiralato (tipo quello che accompagna la DT880PRO) e uno normale, oltre a dei cuscinetti di ricambio. Al contrario la DT880PRO necessita di un amplificatore in grado di erogare il necessario swing in tensione, in quanto l'impedenza è di 250 ohm, ma soprattutto l'efficienza è estremamente bassa. Vanno bene gli amplificatori integrati dell'impianto, o quelli dedicati alle cuffie. Escluso il pilotaggio con apparecchi portatili.

Ascolto
Dico subito che si tratta di due cuffie completamente diverse dal punto di vista sonoro. Nonostante la loro connotazione "PRO", la timbrica non è affatto simile. La DT880PRO rispetto alla Shure ha la gamma media in secondo piano, un po' indietro, e un medio-basso più pronunciato. La Shure si distingue per una gamma media presente ma non eccessiva, estremamente lineare e musicale, ed è ciò che la distingue maggiormente dalla Beyerdynamic. Questa gamma media spinge la Shure sul podio delle cuffie più riuscite degli ultimi anni. A mio modesto parere, la gamma media è la responsabile dell'ottima ricostruzione dell'immagine e dell'headstage estremamente esteso che caratterizza la SRH940. Infatti, pur essendo una cuffia chiusa, la Shure ha un headstage notevolmente più ampio e profondo rispetto alla DT880PRO.

In gamma bassa le differenze sono ancora più sorprendenti. La DT880PRO è sempre stata considerata una cuffia molto accattivante in questa gamma, ma al confronto con la SRH940 ci si rende conto che la sua gamma bassa è ben lungi dall'essere perfetta. La Shure è meno pronunciata sul medio-basso, ma ha un basso più profondo e soprattutto più controllato. Per questo motivo, ad un confronto veloce la DT880PRO sembra essere migliore, ma se si presta attenzione ci si rende conto che è la Shure ad avere la gamma bassa più attendibile. Essa infatti è ben smorzata e soprattutto ben integrata con la gamma media. La DT880PRO non è affatto male, e anzi può essere preferita da molti proprio per la sua maggiore pienezza in gamma medio-bassa, che la rende più indicata con alcuni generi. L'unico appunto che si può muovere alla Shure è che la gamma bassa pur essendo molto buona, è un po' troppo arretrata rispetto alla gamma media, il che rende la riproduzione un po' troppo "leggera". Questo favorisce la sensazione di un grande headstage, ma può diventare un problema se la registrazione già di per se' è troppo luminosa, con il rischio di diventare affaticante e di dover ruotare la manopola per abbassare il volume. Un controllo di tono ben regolato può in questo caso essere prezioso, e rendere la Shure una cuffia impareggiabile.

In gamma acuta entrambe le cuffie offrono una riproduzione di buon livello, ma la DT880PRO soffre della depressione in gamma media che rende gli acuti meno naturali rispetto alla SRH940. Quest'ultima si caratterizza per una gamma alta estremamente estesa e dettagliata. Gli strumenti metallici, in particolar modo, risultano molto convincenti, ma anche gli archi. Si ha l'impressione di una grande naturalezza di tutto l'insieme, di una grande "aria" intorno agli strumenti. E' molto piacevole, a patto di non eccedere con il volume se la registrazione è sbilanciata sugli alti.

Conclusioni
La DT880PRO è più accattivante per via del suo equilibrio tonale, con il medio-basso più presente e rotondo e risulta certamente più "scura" rispetto alla Shure, ma anche meno convincente per quanto riguarda la naturalezza di emissione. Passando dalla Shure alla Beyerdynamic, l'impressione è quella di una timbrica "loudness" di quest'ultima, con la gamma media e medio-acuta arretrate. Ciò favorisce ascolti a volume più alto, e tende a nascondere un po' i difetti di alcune incisioni. Al contrario, la Shure è abbastanza spietata, mettendo in evidenza i pregi ma anche i difetti del disco. La gamma media e medio-alta non sono affatto arretrate, ma sono al giusto livello, e per questo motivo la Shure è una cuffia più "monitor" rispetto alla DT880PRO. La sua timbrica davvero neutrale non concede nulla al gusto audiofilo imperante, che predilige la piacevolezza di ascolto alla correttezza timbrica. Sono due filosofie diverse, ciascuna con la sua ragion d'essere. Ma chi cerca davvero una cuffia di riferimento da usare in studio, o non si spaventa di ascoltare quella che è la realtà di alcune incisioni, troverà nella SRH940 un partner attendibile in grado di restituire una riproduzione di altissimo livello.



AndreaFx
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pesca
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Shure SRH940 vs. Beyerdynamic DT880 PRO Empty Re: Shure SRH940 vs. Beyerdynamic DT880 PRO

29/12/2011, 12:18
Bella recensione Alex! special cool

Se la DT880 a confronto ti è sembrata scura, non immagino cosa si provi a passare dalla Shure alla HD650! oh my!
bandAlex
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Shure SRH940 vs. Beyerdynamic DT880 PRO Empty Re: Shure SRH940 vs. Beyerdynamic DT880 PRO

29/12/2011, 12:49

Ah, è un confronto traumatico... grande sorriso

C'è da dire che la DT880PRO dovrebbe essere molto diversa dalla versione che hai tu da 600 ohm, soprattutto sulla raffinatezza del medio-alto. La tua dovrebbe essere molto meglio, e sarei proprio curioso di ascoltarla.

b.veneri
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Shure SRH940 vs. Beyerdynamic DT880 PRO Empty Re: Shure SRH940 vs. Beyerdynamic DT880 PRO

29/12/2011, 14:55
Ricordo che al primo ascolto comparativo di cuffie che ho fatto proprio grazie ad Alex la DT880PRO era tra le mie preferite, mi piacque piu' di 'giganti' quali la T1 e la H800.
Poi ho ascoltato la Denon ed e' stato amore immediato.
Il successivo ascolto della SRH940 a confronto con la Denon D5000 ha portato ad evidenziare l'eccellente riproduzione della Shure della parte alta dello spettro, con una definizione e matericita' (scusate il termine Shure SRH940 vs. Beyerdynamic DT880 PRO 364988687) ad esempio dei piatti della batteria a mio avviso eccezionali, ma che potrebbero portare in presenza di incisioni un po' sbilanciate o di amplificatori meno nobili del VHF-N ad un po' di fatica d'ascolto.
La gamma bassa e mediobassa, rispetto alla Denon, rimangono un po' (un bel po') arretrate, ma questa e' stata proprio la caratteristica che mi ha portato a scegliere la Denon.

Mi piacerebbe riascoltare la Shure e la Beyerdynamic in un confronto diretto...

P.S. tutti gli ascolti sono stati fatti con il VHF-1 e poi VHF-N , e con l'electrical mod sulla D5000

--


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