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AndreaFx
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Amp Camp V1.6 Preorder Empty Amp Camp V1.6 Preorder

9/5/2018, 10:44
Da amante dei progetti di Nelson Pass, spero di fare cosa gradita segnalando che, da oggi sino al 14 Maggio sarà possibile preordinare il kit Amp Camp sul sito diyaudio a QUESTO indirizzo.

Per chi non lo conoscesse Amp Camp è un progetto che Nelson creò per un evento DIY in cui 20 persone (alle prime armi del DIY) lo costruirono in un pomeriggio  grande sorriso
Beh piacque così tanto che nacque un vero e proprio gruppo di acquisto.
La potenza è "poca", 7W la versione stereo e 15/20W la monoblock......ovviamente in classe A ma sono sicuro possa dare grandissime soddisfazioni a chi è nuovo di autocostruzione.
Un GRAN punto di inizio insomma  special cool
AndreaFx
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9/5/2018, 13:07
Domanda per Alex: potrebbe essere utilizzato per amplificare le cuffie? 
Lo schema elettrico dovrebbe essere QUI
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micio_mao
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9/5/2018, 14:07
Ordino questo o aspetto il futuro amplificatore per diffusori di Alex?!
bandAlex
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9/5/2018, 15:56
AndreaFx ha scritto:Domanda per Alex: potrebbe essere utilizzato per amplificare le cuffie? 
Lo schema elettrico dovrebbe essere QUI

Certo, qualunque amplificatore per diffusori può essere usato per le cuffie. Tra l'altro ha pure il condensatore sull'uscita, quindi intrinsecamente abbastanza "sicuro". Il voltaggio dell'alimentazione è sufficiente anche per cuffie ad alta impedenza, mentre per la corrente non ci sono problemi: il bias è molto alto, poco più di 1 A, il che farà scaldare abbestia il finale e il CCS, ma che consente di far circolare nel carico fino, appunto ad 1 A circa (è un single-ended, come l'AF-N).

Il che significa poter pilotare un'ortodinamica da 50 ohm con circa 5 W di picco.

Lo schema è il classico ampli minimale di Pass, un single-ended con carico attivo, composto da un finale a mosfet + carico attivo anch'esso composto da un mosfet coadiuvato da un bjt, e un ingresso con jfet. Il circuito è semplice, ma il suo funzionamento non lo è affatto.

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9/5/2018, 17:40
Credo che sia questo il circuito
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10/5/2018, 10:58
bandAlex ha scritto:
Lo schema è il classico ampli minimale di Pass, un single-ended con carico attivo, composto da un finale a mosfet + carico attivo anch'esso composto da un mosfet coadiuvato da un bjt, e un ingresso con jfet. Il circuito è semplice, ma il suo funzionamento non lo è affatto.


Lo schema è molto interessante, probabilmente unico nel suo genere: a differenza dei classici schemi di Pass lo stadio di uscita non è un single ended, ma un mu-follower e il feedback di tipo plate-to-grid applicato tra il jfet e il mosfet principale trasforma le curve di trasferimento di quest'ultimo rendendole simili a quelle di un triodo. Come ha detto Alex il circuito è semplice, ma il suo funzionamento non lo è affatto, nasconde tanti accorgimenti che mirano a massimizzare la resa a partire da pochi componenti di facile reperibilità  special cool

Grazie per la segnalazione!
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10/5/2018, 14:42
RanocchiO ha scritto:Lo schema è molto interessante, probabilmente unico nel suo genere: a differenza dei classici schemi di Pass lo stadio di uscita non è un single ended, ma un mu-follower e il feedback di tipo plate-to-grid applicato tra il jfet e il mosfet principale trasforma le curve di trasferimento di quest'ultimo rendendole simili a quelle di un triodo. Come ha detto Alex il circuito è semplice, ma il suo funzionamento non lo è affatto, nasconde tanti accorgimenti che mirano a massimizzare la resa a partire da pochi componenti di facile reperibilità

C'è un elemento fondamentale in quel circuito, ed è il condensatore C2. E da qualunque punto di vista la si guardi, è sempre un single-ended.  wink

La denominazione di mu-follower deriva dal corrispondente circuito con triodo (quello del pre del nostro Lightning, per intenderci), dove il carico anodico in AC presenta un'impedenza teoricamente infinita, e quindi il gain dello stadio è uguale, appunto, al mu della valvola. Con un un mosfet il gain è molto più alto di quello di un triodo, in quanto la trasconduttanza è ben superiore, e allora il buon Pass applica un feedback negativo (tramite R12 e in minima parte P1/R10) in modo da sfruttare il gain in eccedenza per migliorare la linearità e per abbassare un po' l'impedenza di uscita (punto debole di questo circuito). Tale accorgimento (l'abbattimento del gain) nel triodo non è necessario, grazie al feedback intrinseco del componente, e questa è una PROFONDA differenza rispetto al "mu follower" con un mosfet.

Per comprendere bene il funzionamento, e per giungere alla conclusione che in realtà la similitudine con un mu-follower è alquanto azzardata, è necessario vedere il circuito da due punti di vista diversi, la DC e il segnale audio. Perchè il comportamento è ben diverso nei due casi, ed è dettato dalla presenza di C2. Per la continua tale condensatore è un circuito aperto, e quindi Q3 può esercitare il suo feedback controllando la corrente che scorre in R1//R2 e R3//R4. Dal momento che tali resistenze sono tra la base e l'emettitore di Q3, qualunque variazione di tensione ai capi di esse (corrispondente ad una variazione di corrente) sarà controbilanciata dall'azione di Q3 sul gate di Q2: tale feedback tenderà a mantenere costante la corrente di riposo.

Viceversa, per i segnali audio C2 è un corto-circuito, e allora l'azione di Q3 verrà neutralizzata. Evidentemente Pass ha cercato di rendere indipendente il circuito, ai fini dell'audio, dall'influenza di Q3 (ovvero dal feedback negativo da esso introdotto).

Il risultato è quello di ottenere la stabilità necessaria in DC, fondamentale per un circuito molto semplice che utilizza mosfet di tipo enhancement, soprattutto se la corrente di bias è così alta: se non ci fosse un meccanismo di stabilizzazione della corrente di riposo a contrastare il coefficiente termico positivo dei mosfet si assisterebbe alla distruzione dei finali, e tale meccanismo è ottenuto per mezzo di Q3.

Per il segnale audio si può tranquillamente analizzare il circuito togliendo di mezzo Q3, che diventa ininfluente. Ebbene, se si elimina Q3 rimane comunque C2, che riporta il segnale in uscita sul gate di Q2: si modula in questo modo Q2 (un source-follower) con il segnale di uscita, che così "partecipa" alle richieste energetiche del carico. Come si vede, Q2 si comporta contemporaneamente da generatore di corrente costante (per la DC) e da source-follower (per il segnale audio). E' esattamente il contrario di quanto accade in un mu-follower, dove l'impedenza in AC del carico è infinita e in DC è molto più bassa. E quindi addio al mu-follower.

Intendiamoci, non è che le cose migliorerebbero granchè se Q3 non fosse cortocircuitato da C2, in quanto si alzerebbe ulteriormente l'impedenza di uscita e bisognerebbe inventarsi un meccanismo ulteriore per contribuire alla corrente necessaria al carico.

A differenza di quanto sembri in apparenza, lo split delle resistenze di sensing in uscita non è affatto necessario: sarebbe bastata un'unica resistenza (circa 0.6 ohm in questo caso) e collegare il carico direttamente sul drain di Q1. Eventualmente parallelando due o più resistenze uguali per migliorare la dissipazione.
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11/5/2018, 11:38
Ciao Alex, grazie per la disamina, riformulo la frase in modo che si capisca meglio quel che intendevo:
RanocchiO ha scritto:lo stadio di uscita non è un semplice single ended, ma un mu-follower
per capirci il mosfet Q1 lavora in common source ed è caricato tramite Q2 che è un moltiplicatore d'impedenza, quindi assolutamente un s.e.  special cool

bandAlex ha scritto:E' esattamente il contrario di quanto accade in un mu-follower, dove l'impedenza in AC del carico è infinita e in DC è molto più bassa. E quindi addio al mu-follower.
Questo che descrivi non è il giratore o induttanza virtuale?
Pass chiama "mu follower" il circuito in questione nell'articolo in cui presenta l'amplificatore: http://www.diyaudio.com/forums/diyaudio-com-articles/214808-amp-camp-amp-1-a.html
Forse è solo una questione di terminologia...

bandAlex ha scritto:A differenza di quanto sembri in apparenza, lo split delle resistenze di sensing in uscita non è affatto necessario: sarebbe bastata un'unica resistenza (circa 0.6 ohm in questo caso) e collegare il carico direttamente sul drain di Q1.
Penso che sia proprio questo invece il punto cruciale di tutto: quelle resistenze servono proprio per definire il rapporto tra la corrente fornita dal Q1 rispetto a Q2 e il segnale con cui è modulata.
Avevo perso parecchio tempo per cercare di capire il funzionamento del ACA, ma il mio livello di comprensione é << del tuo quindi potrei sbagliarmi  wink

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11/5/2018, 13:19
RanocchiO ha scritto:
bandAlex ha scritto:E' esattamente il contrario di quanto accade in un mu-follower, dove l'impedenza in AC del carico è infinita e in DC è molto più bassa. E quindi addio al mu-follower.
Questo che descrivi non è il giratore o induttanza virtuale?

Quello che descrivo è esattamente il circuito di Pass, con la presenza del condensatore C2. Per la DC, C2 è come se non ci fosse, e allora Q1 vede effettivamente un generatore di corrente. In AC, Q1 non vede più un carico ad impedenza (teoricamente) infinita, in quanto Q2 si trasforma in source follower.

Pass chiama "mu follower" il circuito in questione nell'articolo in cui presenta l'amplificatore: http://www.diyaudio.com/forums/diyaudio-com-articles/214808-amp-camp-amp-1-a.html
Forse è solo una questione di terminologia...

Sì, lo so che a Pass gli piace chiamarlo "mu follower"  wink , ma il termine deriva dal mu delle valvole, del triodo in particolare. E con un triodo si ottiene un mu follower quando il carico anodico presenta un'impedenza infinita. Nel caso di questo ampli e per la AC (che è quello che conta, ovvero per il segnale audio) ciò non è vero, in quanto grazie a C2 il carico "anodico" (sul drain di Q1) si trasforma in qualcos'altro che ha sicuramente un'impedenza molto bassa, visto che diventa un source follower. La duplice natura di Q2 è quello che rende particolare questo circuito, e che confonde le idee anche a riguardo delle resistenze R1...R4.

E infatti:

RanocchiO ha scritto:Penso che sia proprio questo invece il punto cruciale di tutto: quelle resistenze servono proprio per definire il rapporto tra la corrente fornita dal Q1 rispetto a Q2 e il segnale con cui è modulata.

Fermo restando che potrebbe sfuggirmi qualcosa e quindi essere completamente in errore, a me sembra evidente che le resistenze di sensing (R1...R4) svolgono il loro ruolo solo per la DC, in quanto per il segnale audio c'è sempre quel fatidico condensatore C2 che neutralizza Q3, rendendo di fatto le resistenze di sensing prive di ogni valenza. Per il segnale audio, c'è già il drain di Q1 (ovvero l'uscita) che modula Q2, e tale modulazione è del tutto indipendente dalle resistenze di sensing, e quindi conta poco dove viene collegato l'altoparlante, se in quel punto dello schema o direttamente sul drain di Q1 (o direttamente sul source di Q2).

La cosa fondamentale da comprendere è che ai capi di quelle resistenze (ovvero tra il source di Q2 e il drain di Q1) ci sarà sempre una tensione costante, determinata dall'azione (in DC) di Q3: non a caso, per una corrente di riposo di 1A, il valore complessivo della resistenza di sensing deve essere di circa 0,65 ohm (corrispondente alla Vbe di Q3, cioè la soglia in cui Q3 entra in conduzione).

Assumiamo che, a riposo, sul drain Q1 ci siano 10V. Allora sul source di Q2 avremo necessariamente 10 + 0.65 = 10.65V. Ora supponiamo che, per effetto del segnale all'ingresso, la tensione sul drain di Q1 salga di 1V, portandosi a 11V. Istantaneamente, per via del condensatore C2 salirà di 1V pure il gate di Q2, e poichè Q2 è un source follower, tale aumento di 1V ce lo ritroviamo pure sul suo source, e quindi 11.65V.

In questa nuova situazione, quale è la tensione ai capi delle resistenze di sensing? La risposta è: 11.65 - 11 = 0.65V. Come vedi, la tensione ai capi delle resistenze non è cambiata ma rimane costante, anche durante la modulazione dovuta al segnale.

Applicando l'altoparlante in uscita le cose cambiano poco, perchè anche in presenza dello sbilanciamento dovuto alla corrente che scorre nel carico, qualunque azione (in alternata, ricordiamolo!) volesse intraprendere Q3 su Q2 verrà annullata da C2.

Non vedo altri meccanismi che possano rendere quelle resistenze importanti per la AC. Però potrebbe sfuggirmi qualcosa...
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