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Ciao ragazzi, primo post in questo forum.
Sono un cuffiofilo dipendente. Trascorro la sera e la notte, con le mie cuffie, la mia musica.
Ho sempre timore a discutere di quest'amore con gli appassionati. 
Fortunatamente vedo di non essere il solo. 
Fortunatamente, leggo che le cuffie sono un modo meraviglioso di ascoltare la musica non solo per me, ma per moltissimi.
Che ritengono come me questo mezzo uno strumento musicale vero e proprio. Un modo per immergersi ed estraniarsi.
Chi pensa che l'ascolto in cuffia sia quello degli auricolari attaccati ad un cellulare, non ha capito forse nulla e non sa di cosa parla.
Così come non sa di cosa parla chi dice che è un ascolto di serie b.
Scusate lo sfogo.
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Commenti

Dirty Harry
12/1/2018, 22:38Dirty Harry
Qui sei in buona compagnia... cool
mariovalvola
12/1/2018, 22:39mariovalvola
Sicuramente non è un ascolto di serie B. Addirittura, se si ritorna ai diffusori, inizi a rivedere le tue preferenze (almeno a me è capitato così).
Buon divertimento, E' una delle poche droghe che non lascia grossi effetti collaterali e non esistono ancora esami clinici in grado di inchiodarti grande sorriso
bandAlex
13/1/2018, 13:00bandAlex
L'ascolto in cuffia è considerato di "serie b" da molti audiofili, eppure farebbe bene alla maggior parte di essi.

Una cuffia di medio livello come la Shure SRH 840, si mangia a colazione parecchi diffusori "hi-end" dalla timbrica dubbia.

E costa solo un centinaio di euro. Un diffusore appena accettabile oggi costa intorno a 2000 euro la coppia, e spesso si porta dietro tutta una serie di problematiche di collocazione in ambiente dovuta alle scelte sconsiderate dei costruttori dettate a loro volta dai gusti e dalle convinzioni (errate) degli audiofili.

Spesso, a fronte di una cifra folle, ci si porta a casa un bel mobile di legno con altoparlanti appariscenti e nient'altro.

Nell'immaginario audiofilo le casse devono essere messe in mezzo alla stanza, quando invece tutte le regole acustiche dettano il contrario. Un diffusore sano è progettato per essere utilizzato in un soggiorno dove si svolgono anche altre attività (un bookshelf, ad esempio) o per essere collocato in modo tale da occupare il meno spazio possibile, come avveniva negli anni in cui i costruttori di casse sapevano ciò che facevano.

Ma sto andando fuori tema...

E quindi, quando un audiofilo ti dice che l'ascolto in cuffia non è all'altezza, sta semplicemente mostrando la sua incompetenza.

Che poi non è altro che la stessa incompetenza con cui si muove nel magico mondo dell'hi-end.
best5656
13/1/2018, 13:19best5656
bandAlex ha scritto:

Nell'immaginario audiofilo le casse devono essere messe in mezzo alla stanza, quando invece tutte le regole acustiche dettano il contrario. Un diffusore sano è progettato per essere utilizzato in un soggiorno dove si svolgono anche altre attività (un bookshelf, ad esempio) o per essere collocato in modo tale da occupare il meno spazio possibile, come avveniva negli anni in cui i costruttori di casse sapevano ciò che facevano.

Alex, quanto ti "Quoto" in questa tua disanima...Io ho le KEF 105/2, che all'epoca, si mangiavano a Colazione le B&W 801, e le tengo vicino alla parete ed al suo angolo, e suonano meravigliosamente bene!!!

Cuffie, la mia salvezza... A1a25ba0e51fcb99e9c3762b76a56331--loudspeaker-vintage-ads
bandAlex
13/1/2018, 13:26bandAlex
Bellissime... Non ho dubbi che siano fantastiche!

KEF era uno di quei marchi che sapevano fare i diffusori.
Edmond
13/1/2018, 13:57Edmond
Credo che l'ascolto in cuffia non sia di serie B, però sono convinto nel profondo che sia un ascolto "sbagliato". Perché?
Sostanzialmente perchè altera in maniera significativa la percezione dei suoni rispetto alla realtà "vera2 con la quale ci confrontiamo tutti i giorni, che prevede spazio fra le sorgenti (qualunque esse siano) e le nostre orecchie, attraverso un ambiente... E' verissimo che questo ambiente introduce delle distorsioni di svariate tipologia, ma questa è la realtà sulla quale il nostro cervello è tarato... Non è un caso che quando si alternano le due tipologia di ascolto si debba, come dice bene Mario, ritarare i propri parametri di riferimento. Così come non è un caso che quando l'amico Sal andò ad ascoltare dal vivo in teatro della musica, che credo di ricordare fosse barocca, si stupì di quanto l'ascolto fosse "attufato"!!! grande sorriso
Ovviamente tutti i parametri dimensionali della musica appaiono alterati rispetto all'ascolto con diffusori o dal vivo. Non è un caso che anche con le cuffie si tenda a premiare un ascolto capace di ingannarci con la sensazione di un palco reale (se così non fosse la HD800 piacerebbe solo al nostro amato Zio!!!). Non è così, ad esempio, quando si ascolta musica monofonica con i diffusori...
Il tutto per dire che l'ascolto in cuffia è UN ALTRA TIPOLOGIA DI ASCOLTO rispetto a quella con i diffusori e che con essa non va confusa con paragoni che hanno poco senso... Ha anch'essa grande suggestione e piacevolezza e va presa per quello che è, un bellissimo ascolto "sbagliato"!!! bleh bleh bleh
Edmond
13/1/2018, 13:58Edmond
Dimenticavo: tutte le considerazioni in merito al fatto che con budget ancora umani si raggiungano livelli qualitativi altissimi è ovviamente vero... fisch
cotton
13/1/2018, 14:13cotton
bandAlex ha scritto:L'ascolto in cuffia è considerato di "serie b" da molti audiofili, eppure farebbe bene alla maggior parte di essi.

Una cuffia di medio livello come la Shure SRH 840, si mangia a colazione parecchi diffusori "hi-end" dalla timbrica dubbia.

E costa solo un centinaio di euro. Un diffusore appena accettabile oggi costa intorno a 2000 euro la coppia, e spesso si porta dietro tutta una serie di problematiche di collocazione in ambiente dovuta alle scelte sconsiderate dei costruttori dettate a loro volta dai gusti e dalle convinzioni (errate) degli audiofili.

Spesso, a fronte di una cifra folle, ci si porta a casa un bel mobile di legno con altoparlanti appariscenti e nient'altro.

Nell'immaginario audiofilo le casse devono essere messe in mezzo alla stanza, quando invece tutte le regole acustiche dettano il contrario. Un diffusore sano è progettato per essere utilizzato in un soggiorno dove si svolgono anche altre attività (un bookshelf, ad esempio) o per essere collocato in modo tale da occupare il meno spazio possibile, come avveniva negli anni in cui i costruttori di casse sapevano ciò che facevano.

Ma sto andando fuori tema...

E quindi, quando un audiofilo ti dice che l'ascolto in cuffia non è all'altezza, sta semplicemente mostrando la sua incompetenza.

Che poi non è altro che la stessa incompetenza con cui si muove nel magico mondo dell'hi-end.


Per mia esperienza é esattamente il percorso che ho fatto io.
Dopo anni (e pecunia) spesi sul car audio (sound quality serio però, non bum bum) ed essermi scontrato con le interazioni dell'ambiente di ascolto che non mi permettevano di andare oltre se non cambiando auto (pazzia, ma c'è chi lo fa), decisi di abbandonare e dirottare verso l'home pensando di trovare una situazione più facile, a fronte di diffusori con risposta flat se misurati in camera anecoica, appena collocati in ambiente esibivano risposte in frequenza completamente alterate dalle riflessioni ambientali che cercavo di curare con continui spostamenti e prove di collocazione (e borbottii di mia moglie).
Per ottenere risultati soddisfacenti era da attuare un piano di trattamento acustico della sala che mi sarebbe costato non só quanti soldi (e lo scotennamento da parte di mia moglie  grande sorriso ) .
Quando finalmente ebbi l'ispirazione delle cuffie scoprii un mondo e mi liberai immediatamente di tutto felicemente.
Secondo me non c'è paragone, dettaglio, microdettaglio, correttezza timbrica, piacevolezza di ascolto, ma soprattutto ci si dimentica di tutte le menate varie tipo soundstage, corretta posizione degli strumenti ecc. ecc. per godersi la musica in maniera finalmente spensierata.
Naturalmente IMHO
cotton
13/1/2018, 14:43cotton
Edmond ha scritto:Credo che l'ascolto in cuffia non sia di serie B, però sono convinto nel profondo che sia un ascolto "sbagliato". Perché?
Sostanzialmente perchè altera in maniera significativa la percezione dei suoni rispetto alla realtà "vera2 con la quale ci confrontiamo tutti i giorni, che prevede spazio fra le sorgenti (qualunque esse siano) e le nostre orecchie, attraverso un ambiente... E' verissimo che questo ambiente introduce delle distorsioni di svariate tipologia, ma questa è la realtà sulla quale il nostro cervello è tarato... Non è un caso che quando si alternano le due tipologia di ascolto si debba, come dice bene Mario, ritarare i propri parametri di riferimento. Così come non è un caso che quando l'amico Sal andò ad ascoltare dal vivo in teatro della musica, che credo di ricordare fosse barocca, si stupì di quanto l'ascolto fosse "attufato"!!! grande sorriso
Ovviamente tutti i parametri dimensionali della musica appaiono alterati rispetto all'ascolto con diffusori o dal vivo. Non è un caso che anche con le cuffie si tenda a premiare un ascolto capace di ingannarci con la sensazione di un palco reale (se così non fosse la HD800 piacerebbe solo al nostro amato Zio!!!). Non è così, ad esempio, quando si ascolta musica monofonica con i diffusori...
Il tutto per dire che l'ascolto in cuffia è UN ALTRA TIPOLOGIA DI ASCOLTO rispetto a quella con i diffusori e che con essa non va confusa con paragoni che hanno poco senso... Ha anch'essa grande suggestione e piacevolezza e va presa per quello che è, un bellissimo ascolto "sbagliato"!!! bleh bleh bleh

É pur vero che al primissimo impatto sembra mancare qualcosa, tipo l'ampio soundstage e profondità  e dimensioni "reali" (anche se si tratta sempre di  un inganno per il nostro cervello), io mi ci sono subito abituato, anzi me ne sono proprio dimenticato  grande sorriso
Biscottino
13/1/2018, 15:01Biscottino
Sbagliato...giusto...di questo che ne pensate?

https://www.bose.it/it_it/products/speakers/portable_speakers/soundwear-companion.html
Biscottino
13/1/2018, 15:10Biscottino
cotton ha scritto:
Edmond ha scritto:Credo che l'ascolto in cuffia non sia di serie B, però sono convinto nel profondo che sia un ascolto "sbagliato". Perché?
Sostanzialmente perchè altera in maniera significativa la percezione dei suoni rispetto alla realtà "vera2 con la quale ci confrontiamo tutti i giorni, che prevede spazio fra le sorgenti (qualunque esse siano) e le nostre orecchie, attraverso un ambiente... E' verissimo che questo ambiente introduce delle distorsioni di svariate tipologia, ma questa è la realtà sulla quale il nostro cervello è tarato... Non è un caso che quando si alternano le due tipologia di ascolto si debba, come dice bene Mario, ritarare i propri parametri di riferimento. Così come non è un caso che quando l'amico Sal andò ad ascoltare dal vivo in teatro della musica, che credo di ricordare fosse barocca, si stupì di quanto l'ascolto fosse "attufato"!!! grande sorriso
Ovviamente tutti i parametri dimensionali della musica appaiono alterati rispetto all'ascolto con diffusori o dal vivo. Non è un caso che anche con le cuffie si tenda a premiare un ascolto capace di ingannarci con la sensazione di un palco reale (se così non fosse la HD800 piacerebbe solo al nostro amato Zio!!!). Non è così, ad esempio, quando si ascolta musica monofonica con i diffusori...
Il tutto per dire che l'ascolto in cuffia è UN ALTRA TIPOLOGIA DI ASCOLTO rispetto a quella con i diffusori e che con essa non va confusa con paragoni che hanno poco senso... Ha anch'essa grande suggestione e piacevolezza e va presa per quello che è, un bellissimo ascolto "sbagliato"!!! bleh bleh bleh

É pur vero che al primissimo impatto sembra mancare qualcosa, tipo l'ampio soundstage e profondità  e dimensioni "reali" (anche se si tratta sempre di  un inganno per il nostro cervello), io mi ci sono subito abituato, anzi me ne sono proprio dimenticato  grande sorriso
Inganno x inganno, se hai la possibilità di usare Roon, c’è un interessante sezione dedicata al crossfeed con due setup già settati, uno tra l’altro da Ian Meier, vera istituzione del genere.
Provate ad esempio ad ascoltare un solo piano col crossfeed attivo e vedete un po’ cosa succede...guitar
bandAlex
13/1/2018, 15:26bandAlex
Edmond ha scritto:Credo che l'ascolto in cuffia non sia di serie B, però sono convinto nel profondo che sia un ascolto "sbagliato".

Entrambe le tipologie di riproduzione (termine corretto, in quanto "ascolto" è relativo al nostro apparato uditivo, e non c'è dubbio che funzioni allo stesso modo in entrambe le modalità), sono comunque "sbagliate", in quanto si tratta del tentativo di replicare l'evento sonoro in un tempo e in uno spazio del tutto diversi dall'evento originale.

Ognuna delle due metodologie fa quello che può: quando una coppia di diffusori riproduce uno strumento acustico, ciò che ascoltiamo è l'insieme delle informazioni ambientali del posto dove è avvenuta la registrazione e di quelle del nostro ambiente. Di solito è preponderante il nostro ambiente, a meno che non si adottino contromisure specifiche per limitarne gli effetti. Inutile dire che i normali accorgimenti che costano poco e facili da applicare non servono a molto: parlo di tende, tappeti, quadri, tube traps, materassi attaccati ai muri, etc. Questo perchè si può al limite modificare o interferire con le varie riflessioni delle pareti, senza poterle del tutto annullare. Ma il limite maggiore è dettato dalle dimensioni. Ciascun ambiente ha i suoi tempi di riverberazione e le prime riflessioni (che sono quelle maggiormente deleterie) hanno tempi diversi di arrivo e incidono su frequenze diverse a seconda di quanto è grande l'ambiente e di come sono posizionati casse e ascoltatore.

Alla fine, un ambiente mediamente trattato quale può essere un soggiorno abbastanza "pieno" con mobili e tappeti, influisce comunque sul risultato finale ed è difficile che la risposta in frequenza dai 200 Hz in giù sia lineare se non si apportano delle correzioni direttamente sul segnale da riprodurre (cosa che praticamente non fa alcun audiofilo). La risposta alle medie e alte frequenze è inficiata dalle prime riflessioni, generando quello che tecnicamente si chiama "filtraggio a pettine", che non è altro che una serie di picchi e di buchi molto vicini tra di loro, che variano a seconda della posizione di ascolto. Questo "filtraggio" è in pratica l'impronta sonora dell'ambiente, e viene elaborato dal cervello che lo associa alla nostra normale presenza nel soggiorno. Per questo l'ascolto con le casse ci sembra comunque "naturale", semplicemente perchè siamo abituati ad ascoltare così. Ma che le cose non quadrino, ce ne accorgiamo subito quando si tratta di riprodurre un'intera orchestra, o suoni più elaborati (di solito artificiali) che hanno un'impronta ambientale del tutto diversa da quella di un contesto domestico.

Per questo motivo, e lo dico con una certa sicurezza, l'ascolto di una sinfonia (ad esempio) può risultare più convincente in cuffia che con i diffusori. A meno che non si abbia una sala appositamente trattata, diffusori all'altezza della situazione, con il posizionamento corretto, e ovviamente un risonatore di Schumann, è difficile che l'ascolto con i diffusori non sia funestato da qualcosa che ci ricorda costantemente di essere di fronte al nostro impianto.

Con la musica classica la situazione è particolarmente difficile perchè oltre a tutto ciò che abbiamo detto si deve aggiungere la scarsa intellegibilità dei passaggi a basso livello, a cui si sovrappone il sottofondo ambientale (a meno di non vivere in un auditorium) e che ci costringe a modificare il volume con conseguente snaturamento della dinamica.

Con tutti gli altri generi, meno esigenti in termini di precisione, ci si può rilassare tranquillamente e godersi l'impianto, in quanto le imperfezioni timbriche e di ricostruzione spaziale passano in secondo piano.

In cuffia, il problema ambientale non esiste, si toglie in un sol colpo il 99% delle cause che generano artefatti. Non solo una cuffia ha una risposta in frequenza molto lineare rispetto a un diffusore (e anche più estesa talvolta), ma anche una risposta in fase più coerente (ricordiamoci che i diffusori sono quasi sempre multi-via, con un cross-over in mezzo che può creare rotazioni di fase) e - senza nemmeno pensarci tanto - una risposta all'impulso eccellente.

Per quanto esistano vari livelli di qualità, una cuffia è comunque quasi sempre al di sopra di un diffusore, se non altro per via del fatto che il trasduttore è unico. Per questo motivo con la cuffia si sentono cose che con i diffusori è difficile percepire: per via del fatto che vengono a mancare le interferenze di migliaia di riflessioni fuori fase, e non perchè i trasduttori sono più vicini alle orecchie, come si pensa comunemente.

Un problema ce l'hanno anche le cuffie, e purtroppo non è un problema di poco conto: l'ascolto avviene con le orecchie del tutto separate, nel senso che ciò che arriva ad un orecchio, non arriva all'altro e viceversa, a meno che ciò non sia contemplato in fase di registrazione.

Questo vuol dire che le informazioni ambientali vengono del tutto annullate, e al cervello arrivano informazioni contraddittorie: quelle contenute nella registrazione (come se le orecchie fossero più distanti tra loro) che di solito sono elaborate elettronicamente, e quelle visive, con il risultato di rendere l'ascolto un po' innaturale. C'è da dire che tale conflitto è percepito in maniera diversa da individuo e individuo e quindi è difficile catalogare tali sensazioni.

Alcuni costruttori di cuffie hanno pensato bene di migliorare questo aspetto, e in alcuni casi si sono ottenuti risultati davvero sorprendenti. La HD800 è la cuffia per eccellenza che riesce a mitigare i difetti dell'ascolto in cuffia (anche se non senza controindicazioni). Ci sono cuffie che compensano il completo isolamento delle orecchie con una struttura del padiglione quasi del tutto aperta, soprattutto posteriormente, tanto che all'orecchio sinistro ritorna comunque una piccola parte di ciò che arriva all'orecchio destro e viceversa. E' il caso della HE1000, ad esempio, dove si arriva all'estremo di percepire piccole differenze a seconda di come si posiziona la testa rispetto al divano (se questo è di pelle e riflette un po' il suono).

La HE1000 (e in genere tutte le ortodinamiche molto aperte) fanno parte di quella famiglia di cuffie considerate "speaker-like" e che riescono a non far rimpiangere l'ascolto con i diffusori, tanto da poterle considerare tutt'altro che un ripiego.
password
13/1/2018, 16:18password
Una mancanza non da poco per l'ascolto in cuffia però è che si percepisce il suono solo con le orecchie, mentre nella realtà è tutto il nostro organismo che partecipa all'evento musicale, questo i diffusori ce lo restituiscono.
Edmond
13/1/2018, 16:19Edmond
Ciao Alex, hai fatto una bella disamina, con affermazioni che condivido ed altre che non condivido assolutamente, forse perchè non mi sono spiegato chiaramente, forse perchè non hai capito ciò che avrei voluto dire... Vediamo se il tempo mi lascia rispondere al tuo scritto... fisch
bandAlex
13/1/2018, 16:29bandAlex
Edmond ha scritto:Ciao Alex, hai fatto una bella disamina, con affermazioni che condivido ed altre che non condivido assolutamente, forse perchè non mi sono spiegato chiaramente, forse perchè non hai capito ciò che avrei voluto dire... Vediamo se il tempo mi lascia rispondere al tuo scritto... fisch

Hai ragione, forse sono stato un po' troppo prolisso... grande sorriso

Sicuramente non ho capito bene cosa intendevi, sono partito dalla tua considerazione sull'ambiente e la distanza frapposta tra i trasduttori e le orecchie, e da lì forse mi sono perso. blink
bandAlex
13/1/2018, 16:36bandAlex
password ha scritto:Una mancanza non da poco per l'ascolto in cuffia però è che si percepisce il suono solo con le orecchie, mentre nella realtà è tutto il nostro organismo che partecipa all'evento musicale, questo i diffusori ce lo restituiscono.

Vero, sono due situazioni completamente diverse. Per le mie preferenze però, ci rinuncio senza tanti problemi, anche perchè mi sono reso conto che il coinvolgimento fisico si paga con ulteriori potenziali problemi (non ultimo il vicinato), e vengono a galla più facilmente le magagne, e quindi non mi emoziono più.   grande sorriso

Prediligo gli ascolti a volume medio-basso, mi piace farmi coinvolgere dai dettagli, anche con i diffusori. Mi piacciono i bassi profondi, controllati, il punch secco e veloce, la coerenza e la purezza timbrica. Il mio impianto non è di livello tale da mantenere tutte queste cose ad altissimo volume. wink
Biscottino
13/1/2018, 18:15Biscottino
Le magagne ambientali si possono correggere facilmente, visto che ora si fruisce in digitale, un microfono per effettuare le misurazioni ambientali e via di DRC.
Edmond
13/1/2018, 18:17Edmond
Il Boss ha scritto:Entrambe le tipologie di riproduzione (termine corretto, in quanto "ascolto" è relativo al nostro apparato uditivo, e non c'è dubbio che funzioni allo stesso modo in entrambe le modalità), sono comunque "sbagliate", in quanto si tratta del tentativo di replicare l'evento sonoro in un tempo e in uno spazio del tutto diversi dall'evento originale.
Vero, ma non parlavo di questo. Non mi interessa il riferimento alla qualità riprodotta oppure la fedeltà all'evento musicale. E' una questione di modo non naturale d'ascolto, come dici più avanti. La vita non si vive con ascolti binaurali...

Il Boss ha scritto:Per questo motivo, e lo dico con una certa sicurezza, l'ascolto di una sinfonia (ad esempio) può risultare più convincente in cuffia che con i diffusori. A meno che non si abbia una sala appositamente trattata, diffusori all'altezza della situazione, con il posizionamento corretto, e ovviamente un risonatore di Schumann, è difficile che l'ascolto con i diffusori non sia funestato da qualcosa che ci ricorda costantemente di essere di fronte al nostro impianto.
Non lo credo, a livello di coinvolgimento fisico ed emotivo, ma certamente l'ascolto in cuffia ha molti meno problemi di ambiente, ovviamente... Bella la battuta sul risuonatore di Schumann!!! grande sorriso grande sorriso grande sorriso 


Il Boss ha scritto:Per quanto esistano vari livelli di qualità, una cuffia è comunque quasi sempre al di sopra di un diffusore, se non altro per via del fatto che il trasduttore è unico. Per questo motivo con la cuffia si sentono cose che con i diffusori è difficile percepire: per via del fatto che vengono a mancare le interferenze di migliaia di riflessioni fuori fase, e non perchè i trasduttori sono più vicini alle orecchie, come si pensa comunemente.
Vero per la gamma bassa, molto meno per quella acuta, dove la vicinanza del trasduttore la fa da padrone. Basta avvicinarsi ad 1 metro dai diffusori per comprendere... Ma, nel contempo, se ne perdono altre, legate all'elaborazione del cervello in campo diffuso...

Il Boss ha scritto:Un problema ce l'hanno anche le cuffie, e purtroppo non è un problema di poco conto: l'ascolto avviene con le orecchie del tutto separate, nel senso che ciò che arriva ad un orecchio, non arriva all'altro e viceversa, a meno che ciò non sia contemplato in fase di registrazione.

Questo vuol dire che le informazioni ambientali vengono del tutto annullate, e al cervello arrivano informazioni contraddittorie: quelle contenute nella registrazione (come se le orecchie fossero più distanti tra loro) che di solito sono elaborate elettronicamente, e quelle visive, con il risultato di rendere l'ascolto un po' innaturale. C'è da dire che tale conflitto è percepito in maniera diversa da individuo e individuo e quindi è difficile catalogare tali sensazioni.
Bravo, questo è lo "sbaglio" dell'ascolto in cuffia... Non si può pensare che 20/30/50/70 anni di ascolto in campo libero possano cancellarsi nell'ascolto in cuffia...

Il Boss ha scritto:Alcuni costruttori di cuffie hanno pensato bene di migliorare questo aspetto, e in alcuni casi si sono ottenuti risultati davvero sorprendenti. La HD800 è la cuffia per eccellenza che riesce a mitigare i difetti dell'ascolto in cuffia (anche se non senza controindicazioni). Ci sono cuffie che compensano il completo isolamento delle orecchie con una struttura del padiglione quasi del tutto aperta, soprattutto posteriormente, tanto che all'orecchio sinistro ritorna comunque una piccola parte di ciò che arriva all'orecchio destro e viceversa. E' il caso della HE1000, ad esempio, dove si arriva all'estremo di percepire piccole differenze a seconda di come si posiziona la testa rispetto al divano (se questo è di pelle e riflette un po' il suono).
L'inevitabile tentativo di rendere più "normale" l'ascolto in cuffia... fisch
bandAlex
13/1/2018, 20:22bandAlex
Biscottino ha scritto:Sbagliato...giusto...di questo che ne pensate?

https://www.bose.it/it_it/products/speakers/portable_speakers/soundwear-companion.html

Bello, bello e ancora bello. E' talmente geniale che pure se non fosse esattamente "fedele" mi piacerebbe comunque indossarlo per la comodità, e per l'idea in se'.

Mi piacerebbe tantissimo poterlo ascoltare.
bandAlex
13/1/2018, 20:24bandAlex
Biscottino ha scritto:Le magagne ambientali si possono correggere facilmente, visto che ora si fruisce in digitale, un microfono per effettuare le misurazioni ambientali e via di DRC.

Ecco, io non volevo dirlo... fisch

Le mie Quinto 510 le ho "domate" in questo modo, insieme all'ambiente si intende.
bandAlex
13/1/2018, 20:34bandAlex
Edmond ha scritto:Bella la battuta sul risuonatore di Schumann!!! grande sorriso grande sorriso grande sorriso

Chi l'ha detto che era una battuta?  Come sei malizioso...  grande sorriso  

Bravo, questo è lo "sbaglio" dell'ascolto in cuffia... Non si può pensare che 20/30/50/70 anni di ascolto in campo libero possano cancellarsi nell'ascolto in cuffia...

Su questo siamo d'accordo, ci vuole un po' di abitudine. Bisogna pure tener conto che l'ascolto in cuffia è un po' "asociale", difficile coinvolgere i presenti, io ad esempio ascolto in cuffia solo se posso stare da solo, o comunque nei momenti in cui decido di non interagire con gli altri. E' un aspetto limitante anche questo, senza dubbio.

L'inevitabile tentativo di rendere più "normale" l'ascolto in cuffia... fisch

Vero, altrimenti non ci si porrebbe il problema. Bisogna pur dire però che con alcune cuffie siamo molto vicini ad un ascolto "normale", tanto per usare il tuo stesso termine. sleep

Naturalmente appena posso corro in discoteca a scatenarmi. Così recupero della sana "fisicità". bleh bleh
bandAlex
13/1/2018, 20:39bandAlex
cotton ha scritto:Secondo me non c'è paragone, dettaglio, microdettaglio, correttezza timbrica, piacevolezza di ascolto, ma soprattutto ci si dimentica di tutte le menate varie tipo soundstage, corretta posizione degli strumenti ecc. ecc. per godersi la musica in maniera finalmente spensierata.
Naturalmente IMHO

special cool

La HE6 è difficilmente raggiungibile da un diffusore...
cotton
13/1/2018, 20:56cotton
bandAlex ha scritto:
cotton ha scritto:Secondo me non c'è paragone, dettaglio, microdettaglio, correttezza timbrica, piacevolezza di ascolto, ma soprattutto ci si dimentica di tutte le menate varie tipo soundstage, corretta posizione degli strumenti ecc. ecc. per godersi la musica in maniera finalmente spensierata.
Naturalmente IMHO

special cool

La HE6 è difficilmente raggiungibile da un diffusore...

Si, diciamo che "Lei" aiuta mooolto in questo grande sorriso fisch
Biscottino
13/1/2018, 21:04Biscottino
bandAlex ha scritto:
Biscottino ha scritto:Sbagliato...giusto...di questo che ne pensate?

https://www.bose.it/it_it/products/speakers/portable_speakers/soundwear-companion.html

Bello, bello e ancora bello. E' talmente geniale che pure se non fosse esattamente "fedele" mi piacerebbe comunque indossarlo per la comodità, e per l'idea in se'.  

Mi piacerebbe tantissimo poterlo ascoltare.
Tyll lo ha inserito al secondo posto nella sua classifica, ‘tacci suoi! furious
Purtroppo per ora è disponibile solo negli Usa, e pagarci spese di spedizioni e dogana per averlo subito, proprio no...ma come dici tu, è un oggetto che attira e secondo me d’estate col caldo può avere il suo perché!
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