- Dirty HarryFragola
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Data d'iscrizione : 16.06.11
Ormai la città di Reggio Calabria - da quando l'organizzazione di Rumori Mediterranei ha deciso di fare della manifestazione internazionale un evento itinerante per l'intera provincia di Reggio - ne ospita il concerto d'apertura, solitamente di grande attrattiva, essendo passati per l'Arena dello Stretto artisti del calibro di Wayne Shorter ed Ornette Coleman.
Quest'anno - questo è il programma - l'attribuzione ad Al Di Meola del compito di apripista del Festival sembrava figlio del contenimento dei costi - in linea con la deprecabile scelta di riservargli la pur bella P.zza Castello, stipata all'inverosimile, piuttosto che l'Arena dello Stretto - che ha subito negli ultimissimi anni : niente di ciò è avvenuto ieri sera.
Anzi, è bene dire subito che il concerto è stato memorabile per intensità e tecnica degli artisti che vi hanno dato luogo.
Al Di Meola e Peo Alfonsi in un momento del concerto
L'orgoglio di Al Di Meola per questa formazione della quale è l'artefice è ben motivato : il secondo chitarrista Peo Alfonsi è formidabile nell'assecondare il virtuosismo mai calligrafico del grande chitarrista, Peter Kaszas dimostra una stupefacente perizia alle percussioni se rapportata alla sua giovane età e Fausto Beccalossi mette in campo un'irrefrenabile verve poetica all'accordion.
Da sinistra : Peo Alfonsi, Al Di Meola, Peter Kaszas e Fausto Beccalossi
La musica eseguita dal Gruppo non è costretta in un genere particolare vivendo delle emozioni che Di Meola insieme agli altri compagni vivono, prima di comunicarle al pubblico consapevole : essa può essere suddivisa tra quella creata con Alfonsi, fedele e fantasioso luogotenente, unico elemento con cui condividere la propria intima pulsione creativa e quella condivisa con gli altri che ha dato luogo a momenti di autentica esplosione strumentale, il cui canovaccio vedeva Di Meola dettare i tempi e Beccalossi interpretare con grande libertà i temi suggeriti, con Alfonsi ora a fare l'elemento d'ordine ora assecondare le direzioni prese dalla musica alla quale Kaszas non mancava mai di dare una solida struttura.
Il risultato musicale di questa produzione dinamica non è mai sconfinato nell'ovvio né nell'effimero, assicurando equamente momenti di grande suggestione ed altri di brucianti accelerazioni, con grande plasticità della rappresentazione artistica.
Tre bis conclusivi hanno sancito, in una serata indimenticabile, la condivisione tra pubblico e artisti di un grande senso di rispetto e commovente serenità : non è poco, di questi tempi...
Quest'anno - questo è il programma - l'attribuzione ad Al Di Meola del compito di apripista del Festival sembrava figlio del contenimento dei costi - in linea con la deprecabile scelta di riservargli la pur bella P.zza Castello, stipata all'inverosimile, piuttosto che l'Arena dello Stretto - che ha subito negli ultimissimi anni : niente di ciò è avvenuto ieri sera.
Anzi, è bene dire subito che il concerto è stato memorabile per intensità e tecnica degli artisti che vi hanno dato luogo.
Al Di Meola e Peo Alfonsi in un momento del concerto
L'orgoglio di Al Di Meola per questa formazione della quale è l'artefice è ben motivato : il secondo chitarrista Peo Alfonsi è formidabile nell'assecondare il virtuosismo mai calligrafico del grande chitarrista, Peter Kaszas dimostra una stupefacente perizia alle percussioni se rapportata alla sua giovane età e Fausto Beccalossi mette in campo un'irrefrenabile verve poetica all'accordion.
Da sinistra : Peo Alfonsi, Al Di Meola, Peter Kaszas e Fausto Beccalossi
La musica eseguita dal Gruppo non è costretta in un genere particolare vivendo delle emozioni che Di Meola insieme agli altri compagni vivono, prima di comunicarle al pubblico consapevole : essa può essere suddivisa tra quella creata con Alfonsi, fedele e fantasioso luogotenente, unico elemento con cui condividere la propria intima pulsione creativa e quella condivisa con gli altri che ha dato luogo a momenti di autentica esplosione strumentale, il cui canovaccio vedeva Di Meola dettare i tempi e Beccalossi interpretare con grande libertà i temi suggeriti, con Alfonsi ora a fare l'elemento d'ordine ora assecondare le direzioni prese dalla musica alla quale Kaszas non mancava mai di dare una solida struttura.
Il risultato musicale di questa produzione dinamica non è mai sconfinato nell'ovvio né nell'effimero, assicurando equamente momenti di grande suggestione ed altri di brucianti accelerazioni, con grande plasticità della rappresentazione artistica.
Tre bis conclusivi hanno sancito, in una serata indimenticabile, la condivisione tra pubblico e artisti di un grande senso di rispetto e commovente serenità : non è poco, di questi tempi...
- bandAlexGolden Ears
- Messaggi : 7201
Data d'iscrizione : 29.04.11
Località : Roma
Bellissimo, Harry!
Quanto avrei voluto esserci! Al Di Meola per me è stato sempre un riferimento, e solo un mese fa ho scoperto per l'appunto uno dei suoi ultimi capolavori, "World Sinfonia - Heart Of The Immigrants", un CD del 1998.
Complimenti per la bella descrizione dell'evento, chiara ed esaustiva.
Grazie.
Quanto avrei voluto esserci! Al Di Meola per me è stato sempre un riferimento, e solo un mese fa ho scoperto per l'appunto uno dei suoi ultimi capolavori, "World Sinfonia - Heart Of The Immigrants", un CD del 1998.
Complimenti per la bella descrizione dell'evento, chiara ed esaustiva.
Grazie.
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