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Perle audiofile

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17/1/2020, 12:16
grazianux ha scritto:Ma che significa alta fedeltà?

Alta fedeltà significa mantenere il più possibile le caratteristiche del segnale originale. L'Hi-Fi non ha nulla a che fare con il realismo della riproduzione sonora. Il realismo è l'obiettivo finale, che è raggiungibile per mezzo dell'alta fedeltà, ma quest'ultima da sola non è condizione sufficiente, perchè entrano in gioco, come dici tu, altri fattori come la qualità di registrazione, i limiti intrinseci di una riproduzione stereo, etc.

Quindi Hi-Fi non è garanzia da sola di realismo sonoro, perchè intervengono altri fattori, ma è condizione minima necessaria per ottenerlo (o per avvicinarcisi).
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17/1/2020, 12:26
Biscottino ha scritto:Definiamola  "cuffia" per convenzione e per semplificazione.

Eh, però a me mica mi sta tanto bene che non suoni come una cuffia, eh... grande sorriso

Da cuffiofilo amo le cuffie, e voglio una cuffia, non un accrocco con due diffusori attaccati... grande sorriso bleh

Nonostante ciò, ammetto di essere affascinato dall'oggetto, se non altro per il fatto di funzionare con trasduttori a nastro, lasciati (quasi) allo stato brado, senza trasformatori ma solo un partitore preposto ad alzarne l'impedenza.

Scrivo "quasi" perchè in realtà un circuito interposto c'è, ed è la scatola che viene fornita con la cuffia, che fa da adattatore di impedenza (e da dissipatore di potenza) e da filtro. All'interno ci sono delle induttanze, che impostano una equalizzazione complementare a quella tipica di un nastro di quelle caratteristiche, che tende avere una risposta che aumenta linearmente all'aumentare della frequenza.
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17/1/2020, 12:51
Ma figurati Salvatore, son contento che ti piaccia e non dubito minimamente sia uno strumento molto bensuonante, solo lo vedo davvero troppo " di nicchia" per totmila motivi non fa per me.
Certo mi.piacerebbe ascoltatlo
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17/1/2020, 13:03
bandAlex ha scritto:Eh, però a me mica mi sta tanto bene che non suoni come una cuffia, eh...   grande sorriso

Da cuffiofilo amo le cuffie, e voglio una cuffia, non un accrocco con due diffusori attaccati...   grande sorriso  bleh
Nonostante ciò, ammetto di essere affascinato dall'oggetto, se non altro per il fatto di funzionare con trasduttori a nastro, lasciati (quasi) allo stato brado, senza trasformatori ma solo un partitore preposto ad alzarne l'impedenza.

Scrivo "quasi" perchè in realtà un circuito interposto c'è, ed è la scatola che viene fornita con la cuffia, che fa da adattatore di impedenza (e da dissipatore di potenza) e da filtro. All'interno ci sono delle induttanze, che impostano una equalizzazione complementare a quella tipica di un nastro di quelle caratteristiche, che tende avere una risposta che aumenta linearmente all'aumentare della frequenza.
 Secondo te Alex la miglior soluzione per questa "cuffia" che ha un' impedenza bassissima, 
 è pilotarla con ampli diffusori + partitore resistivo o con un driver progettato apposta, che 
 tra l' altro alcuni costruttori stanno già realizzando?
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17/1/2020, 13:16
ste.miki ha scritto: Secondo te Alex la miglior soluzione per questa "cuffia" che ha un' impedenza bassissima, 
 è pilotarla con ampli diffusori + partitore resistivo o con un driver progettato apposta, che 
 tra l' altro alcuni costruttori stanno già realizzando?

Pilotarla con un ampli fatto apposta, indubbiamente. Che poi si tratta del famigerato "pilotaggio in corrente", ovvero un ampli con impedenza di uscita abbastanza alta, epperò tale ampli deve poter permettersi alte escursioni in tensione. Quindi valvolare o roba simile, con tensioni di alimentazione parecchio alte.

In pratica, ci si avvicina molto alla tipologia di ampli per le elettrostatiche. I vantaggi principali, rispetto allo scatolotto collegato all'ampli per diffusori da 200 watt sono i seguenti:

- non hai bisogno di un ampli da 200 watt su 8 ohm, che trovarne di buoni che suonano bene a quelle potenze non è facile... a meno di non avere una gentile intercessione da parte di chi è molto in alto, cerca di capirmi. Comunque non è facile in senso assoluto, anche spendendo molti soldi. Un ampli a stato solido da 20 watt è facile che suoni bene, un ampli da 200 watt è quasi impossibile, senza salti mortali.

- l'equalizzazione necessaria te la fai a basso livello, attiva, senza scomodare grosse induttanze. Anche qui, è meglio a basso livello piuttosto che all'uscita dell'ampli, dove circola qualche ampere. E siccome si tratta di induttanze con nucleo...
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17/1/2020, 13:24
Intendiamoci, le elettrostatiche hanno il vantaggio almeno di essere dei circuiti aperti, o degli enormi condensatori. Il nastro è comunque quasi un corto-circuito, e a un certo punto la corrente - piuttosto altina - ti serve comunque. Però con un ampli dedicato sposti alcuni problemucci e ti li sistemi in una comfort-zone di tuo gradimento. E soprattutto, ritorni dritto dritto in zona-cuffie, senza scomodare robba da diffusori o da giostraio.

E, per la gioia dei rivenditori, puoi vendere qualcosa di strettamente legato al trasduttore. Cuffia-sistema, senza passare dai morsetti di un ampli qualunque. Ti pare poco?
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17/1/2020, 13:30
Grazie Alex, ti ho capito, ti ho capito...Diciamo che se ci fosse la possibilità di acquistare solo la Raal ad un prezzo interessante, senza il partitore e baule annesso, e un ampli progettato apposta per lei ( da Alex grande sorriso ) un pensierino ce lo farei…..
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17/1/2020, 13:32
ste.miki ha scritto:Grazie Alex, ti ho capito, ti ho capito...Diciamo che se ci fosse la possibilità di acquistare solo la Raal ad un prezzo interessante, senza il partitore e baule annesso, e un ampli progettato apposta per lei ( da Alex grande sorriso ) un pensierino ce lo farei…..

Ti ringrazio per la fiducia grande sorriso ma pure io avrei dei problemi a lottare contro il lato oscuro della forza...
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17/1/2020, 13:33
Non esserer modesto, ce la puoi fare  grande sorriso grande sorriso grande sorriso
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17/1/2020, 13:44
Purtroppo costruttivamente, non è un capolavoro, ma i gusci degli altoparlanti sono in fibra di carbonio, materiale che in questo settore non si è mai visto.
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17/1/2020, 13:49
grazianux ha scritto:Ma figurati Salvatore, son contento che ti piaccia e non dubito minimamente sia uno strumento molto bensuonante, solo lo vedo davvero troppo " di nicchia" per totmila motivi non fa per me.
Certo mi.piacerebbe ascoltatlo
Graziano, non si scopre l'acqua calda che trattasi di un prodotto di nicchia, ma non per colpa dell'amplificazione, io ci ho speso per farla suonare bene, meno di 700€, anche se è un prodotto PRO, mi sta regalando incredibili soddisfazioni.
E' un prodotto di nicchia primo per i 4000€ a listino, e secondo perché suona in modo particolare e non ha tutti puo' piacere quel tipo di suono.
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17/1/2020, 14:15
Ma chiaro Salvatore, io credo che noi due non ci prendiamo per i termini, non per i concetti, che mi sembrano gli stessi.
E poi te l' ho sempre detto, avessi mezzi e voglia farei esattamente come fai tu, sperimentando di tutto e di più a mente aperta.
Solo che i primi non li ho mai avuti, e la seconda mi e' passata abbastanza, mi e' rimasta un po' di curiosità, ma il tipo di suono che mi piace mi e' abbastanza chiaro fa un bel po'.
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17/1/2020, 21:10
Premesso che io per alta fedeltà intendo tutto l'insieme di tecniche, artifici, apparecchiature atte a creare un'illusione: quella di essere presente a un evento reale. Quindi stiamo parlando di tecnica al servizio di una sorta di inganno dei sensi, un gioco di prestigio. La stereofonia, era nata per questo.
Questo inganno funziona in diversi modi ma soggettivamente anche solo perché i meccanismi attivi con l'ascoltatore sono personali e non completamente identici da persona a persona. E' per questo motivo che non comprendo il termine my-fi. In realtà è tutto my-fi. Se così non fosse, come potrebbero esserci visioni e approcci così differenti?
Molti che ascoltano musica acustica dal vivo, ricercano questa illusione che in alcuni casi si ritrova effettivamente. In altre registrazioni molto meno. Questa ricerca, visto che sono in gioco meccanismi anche intimi e personali, non può che essere soggettiva. La fedeltà al segnale d'ingresso è una sorta di loop dal quale non se ne esce.
Altra cosa sono certi appassionati che non hanno quasi mai ascoltato musica dal vivo, sono appassionati di generi sintetici dove la stereofonia è uno dei tanti strumenti in mano all'ing del suono. Qui non so come si possa parlare di alta fedeltà. Non lo so davvero. Ho l'impressione che si rincorra un'ideale puramente cerebrale che è privo di riscontri. 

Una divertita precisazione sulla HD800. In molti miei ampli realizzati per lei, non sussisteva nessun ammorbidimento. Te lo posso assicurare grande sorriso 

Certo, su un aspetto ti posso dare ragione. L'esasperata ricerca dell'unico ampli che possa fungere bene con una determinata cuffia, non depone a favore della cuffia stessa. 
La Jade, per esempio, funziona benissimo con molti ampli e sa essere davvero onnivora e piacevole. Con l'ampli giusto tutto si eleva ma non è che senza ti viene da spegnere.
Senza nessuna polemica  grande sorriso
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18/1/2020, 09:18
Scusate la mia ignoranza ... ma che che cazzo è la RAAL? unsure

--


"Un uomo dovrebbe conoscere i propri limiti..."
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18/1/2020, 09:33
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18/1/2020, 09:49
mariovalvola ha scritto:Premesso che io per alta fedeltà intendo tutto l'insieme di tecniche, artifici, apparecchiature atte a creare un'illusione: quella di essere presente a un evento reale. Quindi stiamo parlando di tecnica al servizio di una sorta di inganno dei sensi, un gioco di prestigio. La stereofonia, era nata per questo.
Questo inganno funziona in diversi modi ma soggettivamente anche solo perché i meccanismi attivi con l'ascoltatore sono personali e non completamente identici da persona a persona. E' per questo motivo che non comprendo il termine my-fi. In realtà è tutto my-fi. Se così non fosse, come potrebbero esserci visioni e approcci così differenti?

Appunto, ma quindi sei d'accordo con me che ha poco senso, per coloro che cercano il my-fi, investire su una non-cuffia che costa più di tremila euro, impossibile da pilotare se non con duecento watt, che ha come unico ritorno la fedeltà del trasduttore a nastro? E oltretutto scomoda e bruttina.

Io la RAAL la vedo come un esperimento, un prodotto per pionieri del suono assoluto, per coloro che sono disposti a tutto pur di avere una trasduzione aderente al segnale elettrico. Che in se' è una buona cosa, ma che è in profondo contrasto con l'anima my-fi di alcuni personaggi. Personaggi che, a suo tempo, ti ricordo, disdegnavano la HE-6 perchè troppo neutrale ed analitica.

E una non-cuffia del genere non è utile nemmeno ad un fonico, perchè un professionista della registrazione deve conformarsi a ciò che viene usato dalla gran parte degli ascoltatori per ottenere un prodotto fruibile. Paradossalmente, invece farebbe impazzire me, lasciando quasi inalterato quello che esce dalle mie elettroniche, se avessi un segnale di ampiezza sufficiente, si intende. grande sorriso

Il succo del discorso è che questa non-cuffia sarà snaturata (vocaboli che ritornano, uh) nel tentativo di accoppiarle gli ampli più congeniali (si parla già di classe D e DSP) che sono l'antitesi di un trasduttore di quel tipo. Praticamente, i vantaggi del nastro saranno annullati da ampli non perfetti ed elaborazioni uterine, con la pretesa di farci credere di aver raggiunto il Nirvana acustico.

Posso farti l'esempio dei microfoni, per essere più chiaro. In ambito professionale, negli studi di registrazione (ma non solo) i microfoni a nastro sono venerati per la loro altissima qualità e per garantire una resa eccezionalmente naturale. Anche i microfoni a nastro sono difficili da utilizzare per via del bassissimo segnale restituito, e quindi richiedono preamplificazioni ultra-silenziose e di comprovata qualità audio: nessuno si sognerebbe mai di amplificare tali microfoni con roba non all'altezza della situazione, o di equalizzarne il segnale se non entro limiti ben precisi. Altrimenti viene meno l'utilità di usare un microfono a nastro.

https://www.aearibbonmics.com/what-is-a-ribbon-microphone/

A riguardo degli ampli usati a suo tempo per la HD800 (ho visto che il discorso ti ha colpito, tanto da farti tornare qui), io ho sempre nutrito un profondo rispetto per le amplificazioni valvolari, e ho sempre pensato che le valvole hanno qualcosa di particolare che lo stato solido non potrà mai avere. Quello che non ho mai compreso, sono i tentativi di correggere i difetti di un trasduttore - o di un apparecchio - con un altro oggetto che gli è complementare. Metodologia che oggi è considerata la base di qualunque audiofilo che si rispetti. L'unico ambito in cui ciò può avere senso è quello ampli-diffusori-ambiente, dove effettivamente le interazioni sono complicate. In tutti gli altri casi, si assiste continuamente ad un gioco di compensazioni/alterazioni senza una base logica, dove spesso entra in gioco la percezione e il placebo, e dove spesso le interazioni si annullano vicendevolmente.

Per questo trovo interessante il gioco intorno alla RAAL...
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18/1/2020, 12:09
Purtroppo, le ricerche, le prove e i tentativi di semplici appassionati, sono difficili da giudicare (oppure diverrebbe impietoso) se osservate da una persona più strutturata dal punto di vista tecnico. In certi casi, potrebbero comunque avere una loro dignità pur rimanendo la contraddizione a monte che hai ripetutamente sottolineato.
Io non pretendo la linearità di approccio da un entusiasta appassionato. Mi godo semplicemente la passione che prova a trasmettere con quello che scrive. La coerenza, forse, sarebbe più utile altrove. Certo. C'è sempre un problema di ruoli  Un appassionato può liberamente provare a suo modo un ampli con un determinato trasduttore. E' stridente pensare che serva un ampli a zero feedback e poi apprezzi un professionale che sicuramente non ne è privo e/o un classe D. (non sostengo assolutamente che vadano male). E' il trarre conclusioni in ambito più smaccatamente tecnico che espone l'appassionato a scivoloni pericolosi viziando parte dei giudizi che vengono spesso correlati a elementi assolutamente estranei. La ricerca in sé però ha una sua dignità.
Altra cosa è il tube rolling dove tu vai a modificare il comportamento dell'ampli senza sapere cosa stai facendo. Parlando poi di tubi come se fossero annate di vini.
La mia costanza e la mia frequenza, anche in altri lidi, sono spesso menomate per tanti motivi che non sempre hanno a che vedere con i contenuti espressi in quel determinato forum.  grande sorriso
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18/1/2020, 15:06
mariovalvola ha scritto:E' stridente pensare che serva un ampli a zero feedback e poi apprezzi un professionale che sicuramente non ne è privo e/o un classe D. (non sostengo assolutamente che vadano male). 
Mario, forse ti riferisci a me?
Nel caso, ti dico che personalmente, quella cuffia con un classe D da 700€, vola, meglio del Benchmark che ne costa 5 volte di più e col quale la Raal è stata progettata, questo almeno per i miei gusti e alle mie orecchie, e la preferisco anche col cavo da 60€ e non quello audiofigo da 1000.
Per il discorso del feedback, è una affermazione fatta dal progettista, a scanso di equivoci te la riporto anche se faceva parte di una precisa risposta ad una mia precisa domanda...

The transformer secondary should be wound for 0.4 Ohms (headphones with the cable) and headphones need 5 to 7 Amps RMS. For example, if the primary is 3000 Ohms, that is 15 to 21 W at the primary.
 
Feedback is not necessary. The ribbon doesn’t care for damping factor, so even a push-pull pentodes without feedback (a current source) are just fine.
 
The EQ that is necessary for the headphones can be made at the amp RCA input. Please find the attached schematics.
That circuit will load the previous stage with about 4.2 kOhms above 1k.
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18/1/2020, 15:21
Mario, riguardo i classe D e la tua affermazione sul fatto che “non vadano male” in  questa discussione:

https://melius.club/topic/302349-amplificazione-powersoft/#comments

Si parla di Powersoft, me ne arriva uno settimana prossima, da 160watt...è interessante vedere come l’audiofilo incallito aggredisce il malcapitato di turno che cerca di affermare le qualità di codesti oggetti, tra l’altro interviene anche Lorenzo Betti, che non è proprio l’ultimo arrivato, che in qualche modo ne certifica Le qualità, ma niente, è una battaglia persa fatta su preconcetti!
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18/1/2020, 15:33
Salvatore, il discorso speravo lo cogliessi nella sua interezza. Mi sono spiegato male. 
Il problema di un appassionato, è che deve stare a quello che afferma il costruttore Che comunque scrive che il feedback non sia necessario mentre nella tua discussioni affermavi: "Aleksander (è lo stesso soggetto?) mi riferiva che questa cuffia non gradisce ampli con retroazione, di nessun tipo" e appena dopo consigliavi un ampli pro non esattamente  zero feedback. A me, di questa apparente o reale contraddizione, importa fino a un certo punto. Semplicemente affermo che l'approccio di un appassionato che cerca l'abbinamento giusto non può essere lineare e va giudicato con clemenza da chi ha un approccio più "tecnico" . Spero di essermi spiegato meglio e che tu comprenda che non c'era nessuna provocazione o intento polemico. Per il classe D, ricordo che molti mesi fa, al telefono, Lorenzo, me ne parlò in termini entusiastici. Non ho motivo di dubitare. Però mi sembra che il costruttore ti raccomandasse, dal punto di vista tecnico, tutto un altro approccio. Un push-pull potente ad alta impedenza, francamente è una cosa differente. E' più simile a un ampli per elettrostatiche (non sovrapponibile)
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18/1/2020, 21:14
Mario, la questione è più semplice di quanto si pensi, ho scambiato diverse mail con Aleksander, il serbo, il progettista Raal, prima di comprare la cuffia, lui mi ha detto chiaramente che non gradiva valvolare perché introducono distorsioni e lentezza al suono della Raal, e mi ha detto che lui ha utilizzato il Benchmark, al che, senza sbattermi cercando l’uovo di Colombo, ho ordinato la cuffia da lui e preso un Benchmark nuovo di pacca.
Considera che la cuffia mi è arrivata in estate, e il setup per me, è perfetto e il sottoscritto non ha cercato altro....per caso, un amico ha cambiato il suo finale Burmester per un Powersoft, l’uno costa circa 7 volte l’altro, essendo tra l’altro una persona molto razionale e dotato di un buon orecchio, e per caso si è palesata la opportunità di provare un finale demo presente dal pusher, un certo Labgruppen che al sottoscritto era più che sconosciuto.
Ora, se non debbo provare un ampli in classe D , magari pesantemente retroazionato, solo perché al costruttore non piace, capisci che mi precludo comunque un occasione, per cui, senza alcun preconcetto, me lo sono portato a casa per un test con tutti i dubbi di questo mondo.
Il caso ha voluto che con la Raal, questo illustre è sconosciuto ampli, è semplicemente favoloso, in barba a tutte le pippe audiofile di questo mondo, il motivo è che il Labgruppen ha una maggiore fisicità, un suono meno timido e più muscoloso, pur conservando una texture allineata a quella del Benchmark.
Per la seconda parte della tua domanda, ho chiesto al costruttore che caratteristiche dovrebbe avere un ampli ideale  da utilizzare senza lo scatolotto, e la risposta è quella che hai letto nel post precedente.
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19/1/2020, 07:36
bandAlex ha scritto:
mariovalvola ha scritto:Premesso che io per alta fedeltà intendo tutto l'insieme di tecniche, artifici, apparecchiature atte a creare un'illusione: quella di essere presente a un evento reale. Quindi stiamo parlando di tecnica al servizio di una sorta di inganno dei sensi, un gioco di prestigio. La stereofonia, era nata per questo.
Questo inganno funziona in diversi modi ma soggettivamente anche solo perché i meccanismi attivi con l'ascoltatore sono personali e non completamente identici da persona a persona. E' per questo motivo che non comprendo il termine my-fi. In realtà è tutto my-fi. Se così non fosse, come potrebbero esserci visioni e approcci così differenti?

Appunto, ma quindi sei d'accordo con me che ha poco senso, per coloro che cercano il my-fi, investire su una non-cuffia che costa più di tremila euro, impossibile da pilotare se non con duecento watt, che ha come unico ritorno la fedeltà del trasduttore a nastro? E oltretutto scomoda e bruttina.

Io la RAAL la vedo come un esperimento, un prodotto per pionieri del suono assoluto, per coloro che sono disposti a tutto pur di avere una trasduzione aderente al segnale elettrico. Che in se' è una buona cosa, ma che è in profondo contrasto con l'anima my-fi di alcuni personaggi. Personaggi che, a suo tempo, ti ricordo, disdegnavano la HE-6 perchè troppo neutrale ed analitica.

E una non-cuffia del genere non è utile nemmeno ad un fonico, perchè un professionista della registrazione deve conformarsi a ciò che viene usato dalla gran parte degli ascoltatori per ottenere un prodotto fruibile. Paradossalmente, invece farebbe impazzire me, lasciando quasi inalterato quello che esce dalle mie elettroniche, se avessi un segnale di ampiezza sufficiente, si intende.  grande sorriso

Il succo del discorso è che questa non-cuffia sarà snaturata (vocaboli che ritornano, uh) nel tentativo di accoppiarle gli ampli più congeniali (si parla già di classe D e DSP) che sono l'antitesi di un trasduttore di quel tipo. Praticamente, i vantaggi del nastro saranno annullati da ampli non perfetti ed elaborazioni uterine, con la pretesa di farci credere di aver raggiunto il Nirvana acustico.

Posso farti l'esempio dei microfoni, per essere più chiaro. In ambito professionale, negli studi di registrazione (ma non solo) i microfoni a nastro sono venerati per la loro altissima qualità e per garantire una resa eccezionalmente naturale. Anche i microfoni a nastro sono difficili da utilizzare per via del bassissimo segnale restituito, e quindi richiedono preamplificazioni ultra-silenziose e di comprovata qualità audio: nessuno si sognerebbe mai di amplificare tali microfoni con roba non all'altezza della situazione, o di equalizzarne il segnale se non entro limiti ben precisi. Altrimenti viene meno l'utilità di usare un microfono a nastro.

https://www.aearibbonmics.com/what-is-a-ribbon-microphone/

A riguardo degli ampli usati a suo tempo per la HD800 (ho visto che il discorso ti ha colpito, tanto da farti tornare qui), io ho sempre nutrito un profondo rispetto per le amplificazioni valvolari, e ho sempre pensato che le valvole hanno qualcosa di particolare che lo stato solido non potrà mai avere. Quello che non ho mai compreso, sono i tentativi di correggere i difetti di un trasduttore - o di un apparecchio - con un altro oggetto che gli è complementare. Metodologia che oggi è considerata la base di qualunque audiofilo che si rispetti. L'unico ambito in cui ciò può avere senso è quello ampli-diffusori-ambiente, dove effettivamente le interazioni sono complicate. In tutti gli altri casi, si assiste continuamente ad un gioco di compensazioni/alterazioni senza una base logica, dove spesso entra in gioco la percezione e il placebo, e dove spesso le interazioni si annullano vicendevolmente.

Per questo trovo interessante il gioco intorno alla RAAL...
Alex, però mi deludi, vuoi andare in battaglia, vuoi fare la rivoluzione, eppoi dai le armi ad altri rifugiandoti nell’ennesimo acquisto di una altra cuffia, ad5000x,, che per quanto bensuonante, non offre niente di nuovo.
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20/1/2020, 12:50
Biscottino ha scritto:Alex, però mi deludi, vuoi andare in battaglia, vuoi fare la rivoluzione, eppoi dai le armi ad altri rifugiandoti nell’ennesimo acquisto di una altra cuffia, ad5000x,, che per quanto bensuonante, non offre niente di nuovo.

Hai ragione, non sono più adatto per le grandi battaglie. grande sorriso

Ho ridimensionato il mio campo di azione, pensa che ogni tanto mi accontento di sentire la musica con il televisore su youtube. Quando ascolto in cuffia, sono sempre davanti al computer, un po' per necessità visto che uso il dac con la usb e un po' perchè nel frattempo mi distraggo con quello che vedo sullo schermo.

Forse proprio per via di questo ridimensionamento sto rivalutando le "normali" dinamiche, cosa che del resto era già cominciata con la Amiron. Se proprio voglio scatenarmi con qualcosa di esotico, prendo la HE1000, che però ormai è vecchiotta e non fa più notizia.

La ADX5000 è un capriccio da cuffiofilo impertinente. Non credo che stravolgerà la mia esperienza di ascolto, ho smesso di sognare da un bel po' di tempo ormai. Però la curiosità di provare una top audio technica è molto forte, la spesa lo è altrettanto, e quindi si tratta di un gioco molto costoso che più passa il tempo e meno digerisco. E infatti prima di decidermi all'acquisto sono passati dei mesi (e anni dall'ultima cuffia top), in cui di questa cuffia ho letto tutto, e quindi ne conosco già le criticità.

Un po' sono stanco, devo dire la verità. Ammiro molto la tua audacia e il tuo spirito da sperimentatore, due cose che io sto perdendo, anche per via del fatto che questa sperimentazione ce la fanno pagare un po' troppo. Già i prezzi dell'elettronica stanno diventando insostenibili, ma è l'unica cosa che ancora mi tengo stretta, che mi distrae e riempie il mio tempo. Forse troppo, chissà.
Biscottino
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20/1/2020, 13:00
Grazie dei complimenti, fanno sempre piacere, band
nel mio caso, è l'unico hobby, chiamiamolo cosi, che mi concedo, la stanchezza prende un po' tutti, magari ci mette un po' a passare, ma passerà.
Pel le Audio Technica, confesso che in passato me ne sono girate un bel po' per le mani, anche la top aperta dell'epoca, la Ad2000x, all'epoca c'era poco da scegliere e il mercato se lo contendeva con la hd650 e la k701, ma ricordo che suonava molto molto bene, forse uno sbaglio venderla troppo in fretta...
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25/1/2020, 13:41
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Quando uno sbrocca, sbrocca... grande sorriso grande sorriso

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25/1/2020, 13:59
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